L’8 marzo può essere “morattianamente” snobbato, valorizzato, discusso o ridotto ad una semplice occasione di svago e di convivialità, anche trivialmente spiritosa. Può, ancora, diventare un ottimo palcoscenico per tematiche trascurate o banalizzate, come per esempio la sicurezza, declinazione prima e primaria del concetto di libertà troppo spesso, de facto, negata alle donne in nome di una lettura distorta ( e ideologica) della problematiche sociali alla base dell’attitudine criminale. Quando però si trasforma nella cassa di risonanza del revanscismo di genere più violento e frustrato, nel volano del sessismo misandrico e nella crudeltà sleale della semplificazione, allora un campanello di allarme dovrebbe intervenire con tutta la sua invadenza cacofonica, e questo, innanzitutto, nell’interesse della donna. Buona ricorrenza, donna d’Onna