A vincere la Copa è stata la meravigliosa Universidad de Chile, una delle più forti squadre sudamericane che abbia mai visto. Non è un caso che tale squadra non perda da mesi, che stia letteralmente dominando qualsiasi manifestazione prenda parte, che anche in finale abbia massacrato ( 1-0 fuori casa, 3-0 ieri tra le mura amiche) un'altra compagine di tutto rispetto come la Liga.
Quello che sorprende è la velocità e la tecnica che l'Universidad riesce a mettere in campo.
Caratteristiche riscontrabili in quello che è assolutamente il gioiello della squadra, Eduardo Vargas.
Classe '89, se uno -come me- si limitasse a giudicarlo solo per le due partite di finale non potrebbe non credere di trovarsi davanti ad un autentico fuoriclasse. Rapido nei movimenti, velocissimo in campo aperto, capace di giocare di prima (come quasi tutto il resto della squadra), tiro potentissimo, senso del goal, carattere, insomma, un attaccante completo. Sembra un Lavezzi (cui somiglia anche di viso) più concreto e più "giocatore, nel senso che dialoga molto più con la squadra e si lancia meno in iniziative personali, uno Zarate con la "garra", anche se forse per completezza il giocatore che ricorda di più potrebbe esser Alexis Sanchez.
Il 3° goal di ieri (quasi alle 3 di notte...) vale da solo come biglietto da visita.
Straordinari anche l'altra punta Canales, i centrocampisti Aranguiz e Marcelo Diaz e il difensore Marcos Gonzalez. Quello che sorprende è che tutti e 11 i giocatori dell' Universidad siano dotatissimi sotto il profilo del palleggio, chiaramente ispirati dal Barca.
Ormai da almeno un quinquiennio (da Sanchez, Isla, Vidal in poi) il Cile si sta dimostrando come la più grande fucina di talenti al mondo.
Vargas ha il futuro assicurato,chi prima arriva prima gode.