Alla parata militare
sputò negli occhi a un innocente
e quando lui chiese "Perché "
lui gli rispose "Questo è niente
e adesso è ora che io vada"
e l'innocente lo seguì,
senza le armi lo seguì
sulla sua cattiva strada.
E’ notizia ufficiale di oggi: Francesca De Andrè, figlia di Cristiano e nipote di Fabrizio, naufragherà nel trash televisivo dell’”Isola dei Famosi 8”.
Per carità… è giusto che ogni persona sia libera di vivere la propria vita senza che un cognome pesante ne influenzi l’esistenza, e tante storie di “figli d’arte” la cui psiche è stata massacrata dall’ingombro di un’eredità troppo difficile da sostenere dovrebbero invitare alla prudenza nel caricare una ragazza di un bagaglio culturale e poetico che in realtà apparteneva a suo nonno e che a lei, legittimamente, può non interessare.
Ma ciò non toglie che, specie a noi genovesi, abituati a pensare a Faber come a una specie di padre intellettuale ed emotivo, la notizia causa un fastidio simile a quella reminescenza scolastica dell’orrendo rumore delle unghie strisciate sulla lavagna.
Sui viali dietro la stazione
rubò l'incasso a una regina
e quando lei gli disse "Come "
lui le risposte "Forse è meglio è come prima
forse è ora che io vada "
e la regina lo seguì
col suo dolore lo seguì
sulla sua cattiva strada.
Intervistata da Mario Luzzato Fegiz sul Corriere della Sera, Dori Ghezzi spiega di essere consapevole del fatto che «probabilmente si tratta di una "trappola"», visto che personaggi come sua nipote «sono chiamati lì per il loro nome, anzi il cognome, che portano, non per quello che sono in realtà come persone». E fa una certa tenerezza leggere che la vedova De Andrè perdona la ragazza spiegando che «se è un errore si tratta di un errore lieve e rimediabile», segno che anche lei è diventata una nonna, e che come tale non può che avere solo occhi di tenera accondiscendenza per la sua pupilla.
A un diciottenne alcolizzato
versò da bere ancora un poco
e mentre quello lo guardava
lui disse "Amico ci scommetto stai per dirmi
adesso è ora che io vada"
l'alcolizzato lo capì
non disse niente e lo seguì
sulla sua cattiva strada.
Ma, è inutile negarlo, l’amarezza resta. L’idea di quel cognome, De Andrè, che finisce in nomination o che scalpita per superare la prova settimanale e guadagnarsi mezzo chilo di riso, lo dico con spassionata sincerità, a me mette i brividi.
Ad un processo per amore
baciò le bocche dei giurati
e ai loro sguardi imbarazzati
rispose "Adesso è più normale
adesso è meglio, adesso è giusto, giusto, è giusto
che io vada "
ed i giurati lo seguirono
a bocca aperta lo seguirono
sulla sua cattiva strada,
sulla sua cattiva strada.
E non lo so.. saranno questi giorni di puttane ovunque e di veline erette a modello comportamentale unico, sarà l’ormai chiara impossibilità di far sì che anche una palese verità si affermi in un’Italia in cui domina la bagarre televisiva dove tutto si mischia e tutto si confonde, ma il nome di Francesca De Andrè nell’elenco dei naufraghi, se non altro a livello simbolico, accentua la già fortissima sensazione di arrendevolezza generale a cui il paese sembra inesorabilmente condannato, quell’arrendevolezza che era proprio uno dei più acerrimi nemici di Fabrizio.
E quando poi sparì del tutto
a chi diceva "È stato un male"
a chi diceva "È stato un bene "
raccomandò "Non vi conviene
venir con me dovunque vada,
ma c'è amore un po' per tutti
e tutti quanti hanno un amore
sulla cattiva strada
sulla cattiva strada.
A lasciare l’amaro in bocca sono soprattutto le parole con cui Dori Ghezzi sceglie di chiudere l’intervista con Luzzato-Fegiz vale a dire: «D'altra parte c'è da dire che forse questo mondo d'oggi non offre a un giovane niente di meglio».
E noi, che nella poesia e nelle speranze di suo marito avevamo riposto tutte le nostre, di speranze, non possiamo che provare una profonda tristezza nell’accorgerci che, per quanto potenti e meravigliose esse fossero, hanno finito per naufragare anche loro sull’isola della S-Ventura.
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