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Sulla cronologia di Pride and Prejudice

Creato il 22 luglio 2013 da Thelizzies
È una cronologia universalmente accettata quella che fa iniziare le vicende di Orgoglio e Pregiudizio nel settembre 1811 – poco prima del giorno di San Michele – e fa terminare i fatti nel dicembre 1812. [Potete trovare alcune cronologie nei seguenti siti >QUI< >QUI< e >QUI<].
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In questo modo la pubblicazione, il 28 gennaio 1813, sarebbe avvenuta subito dopo lo svolgimento degli eventi. Ma è davvero una cronologia universalmente accettata o si potrebbero muovere delle logiche obiezioni? Innanzi tutto Jane Austen cominciò a scrivere First Impression  la prima stesura del romanzo  addirittura nel 1796 e, di certo, in quel momento non immaginava quando esso sarebbe stato pubblicato, sicuramente non lo avrebbe mai ambientato nel futuro, sebbene si possa pensare che abbia cambiato le date nel corso dell’ultima revisione prima della pubblicazione con Egerton.

Sulla cronologia di Pride and Prejudice
Un’altra logica obiezione è che Jane Austen non abbia mai – o solo sporadicamente e molto vagamente – fatto riferimento a eventi o personaggi storici, a date precise; non abbia mai descritto minuziosamente i suoi personaggi o gli edifici in cui si svolgevano le sue storie (unica eccezione le familiari località di Bath e Lyme Regis e la maestosa descrizione di Pemberley così come appare agli occhi di Elizabeth Bennet quando la vede per la prima volta). 

Stando così le cose, si suppone che Jane Austen abbia inserito le date nel contesto solo indicativamente, senza fare i conti con un calendario in mano e che – come nel caso dei luoghi e dei personaggi – sia stata vaga di proposito: le date servivano a fornirci semplicemente l’idea di una stagione, di un particolare periodo dell’anno, collegato con i costumi dell’epoca (la Season, l’estate, Pasqua, la stagione di caccia, ecc), ma non a fare una ricostruzione rigorosa e quasi poliziesca degli accadimenti. Analogamente per l’anno in cui esso si svolge. Sì, gli eventi si avvengono “ai suoi tempi”, ma non in un anno preciso. Per quanto riguarda i primi due romanzi pubblicati, inoltre, Jane Austen non usufruì di nessuna forma di “editing”, ragion per cui non ci fu nessuno che, dotato di forte spirito critico, le facesse notare alcuni errori logistici e di coerenza all’interno del romanzo.
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Chi ha dovuto fare i conti con questi piccoli e grandi errori è stata Amanda Grange, che ha riscritto le vicende di Orgoglio e Pregiudizio per ben due volte, prima come Diario del suo protagonista maschile (Mr Darcy’s Diary) e poi in forma epistolare (Dear Mr Darcy). Per i suoi scopi le date erano fondamentali in entrambi i casi e la Grange ha scelto di collocare gli episodi di Darcy e Lizzy non nel 1811-1812, bensì un po’ prima, dal 1799 al 1800. Come mai?

Sulla cronologia di Pride and Prejudice

La Grange, in seguito alla nostra recensione di Dear Mr Darcy ha tenuto particolarmente a spiegarci il perché delle sue scelte. Ci ha detto che la data del ballo di Netherfield (martedì 26 novembre) va bene sia per il 1799 che per il 1811. I giorni di Pasqua però, cadevano in periodi differenti nei due anni. Nel 1811 Pasqua cadeva il 29 di marzo, ma questo non combaciava con il periodo in cui Elizabeth era in visita a Charlotte Collins in Kent. È provato dalla cronologia stessa del libro, che Elizabeth non poté arrivare ad Hunsford prima del 24 marzo e Pasqua – sempre stando agli episodi di Pride and Prejudice stessi – sarebbe stata tre settimane dopo. Non era dunque possibile che Pasqua venisse solo cinque giorni dopo, il 29 marzo. Questo escluderebbe definitivamente il 1812. Nel 1800, invece, Pasqua cadeva il 13 aprile, rendendo quest’anno molto più plausibile secondo lo svolgimento cronologico di Orgoglio e Pregiudizio.

In seguito la Grange ha scoperto che l’esercito non fu acquartierato fra la popolazione civile dopo il 1795, come accade in Pride and Prejudice, il che collocherebbe gli eventi intorno al 1793/94 e non più tardi. La Grange dichiara: “Lo so che va contro l’opinione popolare, ma davanti a prove evidenti, sia interne al romanzo che esterne, mi sembra che gli anni 1793/94 siano i più probabili.”
Sulla cronologia di Pride and Prejudice

Leggendo Mr Darcy’s Diary e Dear Mr Darcy mi ero resa conto che l’opinione di Amanda Grange andasse contro corrente rispetto alla cronologia (semi)universalmente accettata. Ho inoltre constatato delle piccole variazioni persino sulle date stabilite dalla stessa Jane Austen, per rendermi conto subito dopo che è stata la stessa Austen a confondere le acque.

In Pride and Prejudice, nella lettera che scrive a Elizabeth per annunciare la fuga di Lydia con Wickham, Jane dice: “They were off Saturday night about twelve” (“Sono partiti sabato sera intorno a mezzanotte”), ma poi dopo, quando Elizabeth ne fa il resoconto a Darcy dice: “They left Brighton together on Sunday night.” (“Hanno lasciato insieme Brighton la notte di domenica”), il che sarebbe normale, visto che stiamo parlando della notte tra sabato e domenica. Amanda Grange, però, nel suo Darcy’s Diary scrive: “They left Brighton together on Saturday night” (“Hanno lasciato insieme Brighton la notte di sabato”), sebbene, in teoria, avrebbe dovuto parlare di domenica e non di sabato, perché Darcy non legge la lettera di Jane, ma ne ascolta solo il resoconto di Lizzy, che in Pride and Prejudice parla appunto de “la notte di domenica”.

Sulla cronologia di Pride and Prejudice

La Grange dichiara: “Ci sono alcune discrepanze all’interno di Pride and Prejudice, in quanto la Austen non aveva un editor che le rilevasse. Pertanto, talvolta ho dovuto modificare una data qua e là per far quadrare i conti. In questo caso ho fatto riferimento alla lettera di Jane. Ma l’incongruenza più grande è nella lettera di Mr Gardiner, datata lunedì 2 agosto. Ripercorrendo le date a ritroso sarebbe impossibile che l’avesse mandata in quella data o in una vicina a essa. Infatti, quando Mrs Gardiner scrive a Lizzy, la sua lettera è datata 6 settembre; essa è in risposta alla richiesta di informazioni da parte di Lizzy, il che implica che Lizzy scrive la sua lettera alla zia il 5 settembre; dunque Lydia si dovrebbe essere sposata lunedì 1° settembre (che il matrimonio sia di lunedì è un fatto certo). Poiché Lydia trascorre due settimane con i Gardiner, dovrebbe essere andata a stare da loro lunedì 18 agosto, il che significa che la lettera di Mr Gardiner in cui si dice “She (Lydia) comes to us today” (“Lei (Lydia) viene a stare da noi oggi”) deve essere stata scritta lunedì 18 agosto e non lunedì 2 agosto. Per questo motivo ho scelto il 18 agosto per Mr Darcy’s Diary, sebbene contraddica la data indicata da Pride and Prejudice, il 2 agosto, che però è una data impossibile. Se non si fosse trattato di un diario, avrei potuto essere più vaga ma, dal momento che lo era, ho dovuto prendere delle decisioni specifiche. È impossibile datare tutto in Pride and Prejudice, perché non ci sono molte informazioni precise, inoltre alcune informazioni contraddicono altri dati all’interno del romanzo. Tuttavia in Mr Darcy’s Diary ho ricostruito quella che io credo sia la sequenza temporale più accurata”.

Sulla cronologia di Pride and Prejudice
In conclusione, la cronologia di Pride and Prejudice, che sia riferita al 1799/1800 o al 1811/1812, è sostanzialmente aleatoria, dal momento che non erano questi i dettagli su cui si soffermava Jane Austen. Quando menziona la data precisa del ballo di Netherfield nel capitolo 44 è per far vedere che Mr Bingley ricorda perfettamente qual è stato l’ultimo giorno in cui ha visto Jane, dimenticando probabilmente che alla fine del capitolo 17 aveva stabilito che si trattasse di un martedì. E di certo non ha pensato di controllare sul calendario se fosse possibile che il 2 agosto dell’anno successivo a quello in cui il 26 novembre cadeva di martedì potesse essere un lunedì o meno. Sicuramente oggi un editor si farebbe i conti calendario alla mano e porterebbe le dovute correzioni; ma davvero vogliamo sminuire la grandezza di Jane Austen pesando queste inutili piccolezze col bilancino solo perché ci vogliamo ostinare a datare Pride and Prejudice? Non abbiamo forse stabilito da tempo che questo romanzo travalica i limiti di tempo e di spazio?

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