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Un’analisi acuta della nazione francese, nei pregi e nei difetti, da parte del grande filoso e intellettuale romeno.
Grande amante di questa nazione, Cioran analizza con il suo stile inconfondibile le grandiosità e le meschinità di un luogo che, comunque, lo affascina. Il risultato è un quadro al contempo feroce, lucido e pieno di ammirazione, ma anche una conferma della decandenza della Francia. Un’analisi nitida e profonda che si dimostra ancora attuale.
Scritto in lingua romena, ma ricco di idiomi e di espressioni francesi, il testo lascia già trasparire la decisione di Emil Cioran di abbandonare la sua lingua madre, come farà qualche anno più tardi, scegliendo di scrivere esclusivamente in francese.
Nato a Răşinari, in Romania, nel 1911, Emil M. Cioran esordisce in letteratura a ventidue anni con Al culmine della disperazione. Nel 1937 vince una borsa di studio grazie alla quale si reca a Parigi, dove si stabilisce definitivamente nel 1941 per consacrarsi alla scrittura, conducendo una vita modesta e tenendosi lontano dalla mondanità parigina. Frequenta pensatori e autori a lui affini come Ionesco, Beckett e Michaux e comincia a scrivere i suoi aforismi in un francese estremamente cesellato. Confessioni e anatemi, uscito nel 1987, è l’ultimo suo libro pubblicato in vita. Muore a Parigi nel 1995.
Sulla Francia, pubblicato in Italia da Voland, sarà in libreria verso la fine di agosto al prezzo di Euro 13,00.