Dai fatti, dai sentimenti.
Ho scoperto che si definisce "distanza estetica".
Che meravigliosa definizione.
La giusta distanza appunto per non essere sommersi da ciò che si sente e iniziare a capire.
La giusta distanza da se stessi e dalle proprie paure, dalle emozioni.
Che rimangono lì eh.
Solo che le vedi un po' spaurite (ah ah ah) che si guardano intorno e dicono "ehi, ma io qui avevo il controllo su tutto! Questa che minchia fa? Di testa sua?"
E si rimpiccioliscono. Piccole piccole piccole. Ma attente però.
Eh si perchè non molano mai la presa. E' un braccio di ferro costante.
E' il guardarle in faccia e dire:
"Io sono altro. Sei tu che sei parte di me, io ti ho generato, io ti posso inventare nuovi significati."
Così. Giusto per ripartire leggeri leggeri.
Buon inizio!