Siamo portati a voler trovare un senso ad ogni cosa, anche a noi stessi.
Qualcuno dice che abbiamo senso per il solo fatto di esistere; qualcun’altro dice che non abbiamo senso, ma che il senso dobbiamo darlo noi a noi stessi come se la vita fosse un contenitore senz’anima che dobbiamo riempire perché possa reggersi in piedi…
E qualcuno dice che piccoli come siamo, nell’universo, non dobbiamo aver la presunzione di darci importanza;
Bug Guy! (Photo credit: Rob Beyer)
e io dico che invece siamo importanti perché abbiamo delle immense capacità (abbiamo inventato internet, le macchine, un sacco di cose!) e poi mi dico tutto il contrario, che le cose che abbiamo creato sono grandi ai nostri occhi ma magari sarebbero nullità agli occhi di popolazioni e generi più evoluti…
Oh mamma mia, mi sono persa- come al solito- in un immenso ginepraio, e se non uso l’ironia soccomberò a me stessa.
Allora mi chiedo se io, con la piccola mente che mi ritrovo, mi perdo così facilmente nei miei personali gineprai, un ipotetico individuo con un cervello centomila volte più sofisticato del mio, si potrebbe ancora concedere il lusso di perdersi o avrebbe sempre la risposta pronta per tutto? Sarebbe in grado di avere fantasia o sarebbe un computer rigorosamente logico e senza possibilità di distrazione? Oppure si perderebbe in gineprai ancora più grandi… direi… centomila volte più grandi dei miei?…
Ok. Dopo aver riletto questo post so con certezza che il sistema operativo (o il software, non so) che gestisce il mio cerebro, sono certa che ha un bug.