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Sulla sconcertante performance maschilista di Vittorio Zucconi e Vauro contro Santanché.

Creato il 28 novembre 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
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Marie Curie, una grande donna

di Rina Brundu. Quella di ieri sera è stata senz’altro una delle puntate più faticose di “Otto e mezzo” (La7) per la conduttrice Lilli Gruber. Ospiti in studio Vauro Senesi, Vittorio Zucconi, in esterna Daniela Santanché, l’argomento: il terrorismo islamico. La conversazione non sarebbe potuta partire in maniera più scoppiettante, con gli illustri ospiti impegnati a punzecchiarsi a vicenda, o per meglio dire con Zucconi e Vauro impegnati a punzecchiare Santanché e viceversa.

Il tutto fino al momento in cui Zucconi non ha snobbato Santanché sostenendo che non poteva parlare di guerra perché non era mai stata su un teatro bellico (un poco come se loro non potessero parlare di atterraggio sulla luna perché non ci sono mai stati): lui e l’altro masculo c’erano stati invece, gioielli di famiglia tra le gambe compresi. Apriti cielo! La Santanché ha reagito alla sua maniera e non ha risparmiato stilettate.

Ma non é tanto questo usato pseudo-melodramma da destra-sinistra d’antan ad avere indispettito, quanto piuttosto l’atteggiamento dei signori uomini presenti (spiace soprattutto per Vauro) che ricordava scenari da saga corleonese stile Mario Puzo. C’era qualcosa di sconcertante e brutto, molto brutto, nel vedere questi due uomini fatti e satolli, tromboni di un giornalismo da dimenticare, che si facevano forti a vicenda di un ideale know-how ed esperienza di vita di cui solo loro sapevano e che evidentemente li veniva soprattutto da diritti acquisiti atavicamente, dal portare qualche pendaglio tra le gambe. E poi parlano di islamismo contra femmine: almeno l’Islam non ha conosciuto le battaglie delle suffragette, non ha conosciuto il 68, non ha conosciuto gli anni 80 liberati e gaudienti! La verità è che il maschilismo viscerale è conclamato nel cuore e in fondo all’anima del masculo italico e non vi è parvenza, epidermide intellettualeggiante che possa scomodarlo.

In chiusura di trasmissione, Zucconi, forse resosi conto del pasticciaccio combinato, ha tentato di rimediare, ma era oggettivamente troppo tardi: fortuna che i giornali di regime non avranno lo “scandalo” in primo piano questa mattina, occupati come sono a dar spazio a come procurarsi l’ultimo bonus governativo. Ad un tempo è proprio così che noi italici moriamo ogni giorno un pochino di più, facendo finta di non accorgercene!


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