In questi giorni su alcuni quotidiani fa discutere la sentenza di un giudice che avrebbe condannato due omosessuali per essersi dati un bacio, di notte, al Colosseo. E’ corretto dire che la sentenza non parla affatto di baci, ma di atti osceni, identificati dai carabinieri come sesso orale una pratica per la quale, si specifica al Comando, vengono fermate e multate tantissime coppie eterosessuali che, però, ovviamente ben si guardano dal denunciare la cosa pubblicamente.
Non voglio entrare nel merito della legge e addentrarmi nella definizione di un atto osceno e nemmeno di cosa è definibile come luogo pubblico. E’ chiaro che c’è una differenza macroscopica tra un maniaco che si apre il cappotto la mattina davanti alle bambine che escono da scuola e una coppia di fidanzati senza casa che fanno l’amore in macchina alle 3 del mattino quando nessun bambino potrebbe mai passare di lì. Il limite tra farlo per farsi vedere da altri o rischiare che accada e farlo apposta è lasciato a quel limite che gli Stati si impongono per dare un ordine alle società che governano.E’ quel limite imposto dall’alto che l’essere umano accetta, divenendo cittadino, insieme a tutte le altre regole che lo tutelano in altri ambiti.
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