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Sulla soglia del 2011: cosa penserebbe mafalda?

Creato il 30 dicembre 2010 da Alessandro @AleTrasforini
Su quell'autentico capolavoro disegnato e scritto dal grandissimo Quino, moltissimi si sono pronunciati: dalla Sindrome Mafalda, per la quale la stessa bimba diventa personificazione di "resistenza umana, di sguardo acuto sulle cose"  (Paola Malgrati, giornalista), al detto di Julio Cortàzar, secondo il quale "Non è importante ciò che io penso di Mafalda. Veramente importante è ciò che Mafalda pensa di me."
Presa come mai a sondare la salute psicofisica di un pianeta Terra sottoforma di  mappamondo da casa, la ragazza assieme ai suoi amici saprebbe tanto darci e dirci ancora oggi. Cosa potrebbe pensarne oggi di questo malato mondo?
Tra crisi economica, disagi sociali e proteste crescenti quanto e cosa potrebbe fare per farci riflettere e sorridere?
La missione si riflette, più che mai ardua.
Nonostante tutto, non è sbagliato appellarsi al pensiero di un suo giudizio. Anche in tempi come questi:
"[...] Così mi è di conforto, nelle situazioni peggiori, chiedermi: <Cosa avrebbe detto Mafalda?> [...]"
(Francesca Capelli, giornalista)
Cosa potrebe domandare a suo padre, preso più che mai a curare piante ed accudire al meglio due figli in divenire?
Cosa potrebbe chiedere a sua madre, riguardo ad un mondo peggiore anche dalle finestre di casa?
Indomitamente, sono più che convinto, la piccola Mafalda continuerebbe ad esserci:
" [...] La pestifera Mafalda, candida, scomoda e disarmante, incapace di tacere di fronte alle ingiustizie, rappresenta l'emblema della bambina oppositiva che trionfa e resiste nel tempo. Con la sua curiosità, il suo umorismo graffiante e le sue acute domande, è diventata icona di una saggezza infantile di cui c'è ancora grande bisogno."
(Emy Beseghi, docente di Scienze dell'Educazione)
"[...] Mafalda è la contestazione adolescente degli anni Sessanta, con le nuove generazioni che si sentono parte del mondo e vogliono salvarlo. Anticipa i tempi, si tiene informata, non ha alcuna fiducia negli aldulti, ma non per questo rinuncia a battersi. Una lezione quanto mai attuale."
(Teresa Buongiorno, scrittrice)
Capace di andare contro tutti, capace di sorprendersi nell'immaginare un mondo diverso e migliore.
Sfrontata nelle sue debolezze ma pur sempre tosta, durissima, impassibile dinnanzi a ciò che si deve migliorare per forza. Disincantata e disillusa, riesce ad interrogarsi spesso sul potenziale futuro delle cose:
"Che cosa è il disincanto? Non sono mai riuscito a spiegarlo con le parole. C'è chi però lo dce per me: la graffiante e disarmante Mafalda. [...]"
(Fulvio Panzeri, giornalista e scrittore)
Mafalda è capace di accogliere il nuovo anno a braccia aperte, ma minacciandolo (rigorosamente a pugno chiuso, nds) di poter dire lo stesso nel luglio successivo.
Che direbbe oggi, assieme a tutte le altre personcine che ne hanno tessuto le trame per moltissime strisce?
Che ne sarebbe delle manie capitalistiche d Manolo dopo la crisi economica?
Che ne sarebbe oggi del cavaliere solitario di Felipe? E dei capelli al vento di Miguelito?
Che ne sarebbe oggi della piccola ma mai doma Libertà nel suo continuo guardare al mondo dei grandi?
Alle porte dell'anno nuovo, è interessante chiederselo.
SULLA SOGLIA DEL 2011: COSA PENSEREBBE MAFALDA?

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