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La fase successiva alla scrittura del testo e all'auto-convincimento che pubblicare sia una buona idea, si divide in step. La revisione è il primo step. Tra scrivere qualcosa e rendere questo qualcosa accettabile c'è un bel po' di differenza. A parte alcuni scrittori, che confessavano di scrivere di getto senza poi rivedere il testo, correggere gli errori grammaticali, ma soprattutto di sintassi e di struttura del testo è importante. È molto probabile che la storia ci sia sfuggita di mano e abbiamo commesso errori più o meno grossolani.
Per prima cosa, bisogna controllare che la narrazione sia coerente e verosimile. Tutti i passaggi devono essere consequenziali. In linea di massima non dovrebbe esserci alcun sottinteso che il lettore non possa cogliere dalle scene precedenti. E la finzione deve riflettere la realtà. Tutto quello che accade nella storia deve poter accadere anche nel mondo reale, e tutto quello che accade nel mondo reale in particolari circostanze deve accadere anche nella storia. A meno che non parliamo di fantasmi o spade laser. In quel caso la fantasia trova maggior spazio, ma deve pur rispettare le leggi della credibilità.
Quando ci rendiamo conto che la storia è coerente e verosimile - e in caso contrario abbiamo apportato le dovute correzioni, allora verifichiamo la solidità della narrazione. La sequenza delle scene è quella corretta? O magari è meglio mettere questo prima di quello, e inserire una scena nuova qui per chiarire meglio quel passaggio...? La storia deve essere fluida. (Evitare continui salti spazio-temporali, soprattutto in un racconto). Ma deve essere anche solida. Le frasi devono essere ben costruite, le sequenze altrettanto. Eliminare frasi inutili e periodi troppo articolati snellisce la narrazione e ci porta diretti al nocciolo della questione.
Quando anche questo è fatto, si passa finalmente alla revisione più semplice, ma più cavillosa. La revisione ortografica e grammaticale. Non fidatevi mai del correttore automatico. Se scrivete "Stavo tornando a cosa..." invece di "Stavo tornando a casa..." non vi segnalerà alcun errore. Quindi occhio attento e vocabolario a portata di mano.
La prima fase di revisione si è conclusa. Per esperienza ho notato che già rileggendo il testo il giorno dopo, si trovano errori ortografici, di struttura e di coerenza, come se non l'avessimo mai corretto. Quindi la procedura va ripetuta più e più volte.
I consigli sono due: lasciate riposare il testo per qualche tempo e tornateci su a mente fresca, quando vi sarete liberati di ogni legame emotivo con lo scritto. Secondo: fate revisionare il testo a terzi. Opereranno con maggiore obiettività e troveranno errori e debolezze a cui voi non avreste mai pensato. Anch'io ho fatto così, e in effetti ho potuto apportare modifiche più mirate che sicuramente hanno migliorato i miei testi.
Piccola parentesi personale. Durante la revisione della mia antologia "La gatta che suonava il piano" ho letteralmente buttato il sangue. È una fase stressante e faticosa, ma necessaria. Si prende molti mesi e molta energia, quindi cercate di non rimandare e di non evitarla.
Intanto i miei racconti stanno ancora aspettando per il caricamento su Narcissus. Magari, se noto un po' di interesse comincio a rendere disponibile il download su Lulu.
P.s. Cosa importante. Chi vorrebbe leggere in anteprima l'ebook per recensirlo, mi contatti e provvedo all'invio.
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