Sulle coppie senza figli

Da Vale
Ho tante coppie di amici che non hanno figli. Chi per scelta. Chi per doloroso destino.
Mi incuriosiscono, come tutto ciò che è distante da me e le osservo attentamente.
Di sicuro, la prima cosa che sento è che mi piacciono. E' piacevole stare con loro, guarda caso, con tutti loro.
E' un periodo di estrema relatività della mia vita. Scorgo solo sfumature di grigio, non vedo uscite o entrate ma solo sentieri lunghi lunghi che si snodano.
E così mi dico che sì, avere un bambino è un'esperienza unica, che necessariamente cambia le prospettive e i punti di riferimento, ma anche non averne.
Le coppie che non hanno figli hanno qualcosa che noi con bambini non abbiamo e che io invidio loro.
Ho avuto modo di osservare recentemente una coppia di amici da sola. Cioè io non ero con nessuno dei miei famigliari. Non dovevo dare l'acqua, portare in bagno, in sostanza ero tutta per loro o loro erano tutti per me.
C'è tra di loro una confluenza di sguardi e di intenti assoluta. Un'attenzione reciproca tenera.
E' ovvio, direte.
Sì è ovvio, ma io ho capito che lo invidio. E' di questo che voglio scrivere.
Vorrei dire loro che io avrò tre meravigliosi bambini, ma non fa parte della mia quotidianità quell'affinità unica con il mio compagno e la vorrei. Loro hanno un quid che li rende speciali ai miei occhi. Userei la parola complicità, ma mi pare riduttiva. Sono un microcosmo completo, alla faccia di chi pensa che la famiglia sia un'altra cosa.
E rendono famiglia chi li circonda. Coinvolgono e agglomerano dentro di sé gli amici, li accolgono e li curano.
Sì, amici miei cari, vi dedico questo mio pensiero dall'anonimato del mio blog perché non ho il coraggio di affrontare con voi questo argomento, perché troppo scopre di non detto. Ma siete davvero belli. E guardarvi apre il cuore.

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