Davanti a me vedo gente fare il bagno, donne lavare i panni, piatti, bicchieri, bambini fare la cacca, bufali, cani e topolini bere le sue acque, passanti che offrono ghirlande di fiori, guru spargere ceneri e lavarsi i denti..
Vita, morte, gioia e dolore che scorrono e si mescolano tra queste sponde sacre..
Dopo aver condiviso il pranzo con due buffi topolini che sembrano usciti da un cartone Disney ( ho incontrato la versione indiana di Gas Gas e Giac di Cenerentola! ) , prima di ripartire a bordo di un tuc tuc multicolor, sento giunta l’ora per me di affidare una preghiera a questa corrente, che trova forma nelle parole di un murales alle mie spalle, proprio qui sul ghat, tra gli sguardi attenti di Gandhi e Mandela.
“We can change the world
and make it a better place,
it is in our hands to make a difference”
(Sta a noi cambiare il cambiare il mondo
e renderlo un posto migliore,
fare la differenza dipende da noi)
Riprendo il cammino, tra strade fangose e trafficatissime che sono una girandola di colori, alla ricerca di un venditore ambulante di croccante ( qui e’ una vera delizia! ), mentre mi perdo a guardare gli aquiloni nel cielo fino a farmi venire il torcicollo..
La scoreggiona di una mucca mi riporta coi piedi per terra, e mi tornano in mente i giorni prima della partenza, le paure e i dubbi, e come l’Universo ci sa ricompensare ogni volta che scegliamo di spostare un po’ piu’ in la’ il limite delle nostre ‘sicurezze’..
“Tutto cio’ che devi fare e’ decidere di partire
e la parte piu’ difficile e’ fatta.
Dunque parti!”
T.Wheeler
ps. no, non ho abbandonato le ricette (!!!), appena rientro condividero’ con voi tutte le meraviglie culinarie di questi luoghi! Tenete pronte le padelle!
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