Chi mi segue da un po’ sa che scrivo sempre di posti realmente visitati e di sensazioni ed esperienze totalmente personali. Poi un giorno, qualcuno di nuovo legge quello che scrivi e ti propone di raccontare la sua città nel tuo “mondo”, perchè avrebbe
piacere di farla conoscere di più, di farla emergere e di contribuire con la propria voce. E questo è accaduto diversi giorni fa con una persona. Per la prima volta racconto di una città dove non sono mai stata, attraverso le sue parole e i suoi occhi:
“Venezia si trova a più di 200 km da Bergamo ed è indubbiamente una città di mare, per questo può sembrare strano andare sulle sue tracce proprio a Bergamo, cittadina lombarda più tipicamente montana. Basta però guardarsi attorno, appena arrivati
in città, per capire che Bergamo e Venezia sono state più vicine di quanto si creda.
Già sulle porte, che si trovano sulle mura del centro storico di Bergamo, si possono notare bassorilievi raffiguranti il leone di San Marco, simbolo del capoluogo veneto. La repubblica di Venezia ha conquistato Bergamo nel XV secolo e, poiché la città bergamasca rappresentava la sua frontiera verso ovest, le ha fin da subito mostrato un occhio di riguardo. Per prima cosa, Venezia ha costruito la cinta muraria che ancora oggi protegge Città Alta: le mura di Bergamo sono un’esempio delle fortificazioni rinascimentali italiane ed essendo rimaste intatte nei secoli offrono una magnifica testimonianza di
quello che era l’architettura militare veneziana del XVI secolo.
Il vero simbolo della presenza della Repubblica di Venezia a Bergamo si trova però in Piazza Vecchia. Sebbene durante il periodo veneziano Bergamo abbia goduto di una certa autonomia, Venezia ha inviato in città i suoi funzionari, capitanati dal podestà, che si insediarono proprio nella piazza principale, nel Palazzo del Podestà, attiguo al Palazzo della Ragione, dove invece si tenevano le assemblee cittadine. Ora nelle sale del Palazzo del Podestà si trova un museo interattivo dedicato al ‘500 e alla dominazione veneziana,
per spiegare al meglio cosa ha rappresentato Venezia per lo sviluppo economico di Bergamo. Venezia basava tutta la sua potenza sui commerci e, una volta conquistata Bergamo, cercò di incrementare anche qui i suoi mercati, facendo per esempio costruire la via Priula, che passando dalla Val Brembana arrivava fino al cantone svizzero dei Grigioni, all’epoca corrispondente all’attuale Valtellina. Chiari segni del passaggio di Venezia a Bergamo si possono quindi vedere anche in provincia, come la dogana veneta di Averara o di Mezzoldo che, con la casa cantoniera di San Marco, si affacciavano proprio sulla via Priula. I Veneziani si preoccuparono poi di abbellire la città con palazzi e monumenti. Tra questi il più conosciuto è la fontana Contarini in Piazza Vecchia, realizzata per volere del podestà Alvise Contarini che, quando dovette tornare a Venezia alla fine del suo mandato, volle regalare ai bergamaschi una fonte d’acqua fresca proprio nel centro città, non immaginando che sarebbe diventata uno dei simboli di Bergamo. Nei suoi 300 anni di dominio Venezia ha permesso a Bergamo di fiorire e di diventare un centro vivo, ma soprattutto ha creato un ponte che ha superato le distanze e ha legato indissolubilmente la calda città di mare con i paesaggi orobici, permettendo a Bergamo di nascondere tra le sue mura chiari segni del passato glorioso della Serenissima Repubblica di Venezia.” – Scritto da Bergamo Insider