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Sulle tracce (gustose) di Isabella Morra

Da Winestation @winestation2013

Torna a scriverci la “nostra” Gloria Turi, questa volta reduce da un affascinante viaggio nel Sud Italia tra gusto e affascinanti scoperte che ci conducono ad un piatto tipico ed equilibrato che vale la pena provare…

Sulle tracce (gustose) di Isabella Morra
Ultimi giorni di una vacanza fra Puglia, Calabria e Basilicata con la voglia di concludere con qualcosa di molto speciale. Guidati da due carissimi amici lucani, la scelta cade sulla XXIII edizione de “L’estate di Isabella”, a Valsinni, situato nella valle del fiume Sinni, in provincia di Matera. Durante il tragitto in automobile, attraversando un paesaggio di straordinaria bellezza, mi raccontano che l’evento di svolge all’interno di un parco letterario dedicato a Isabella Morra, poetessa petrarchista, nata a Valsinni nel 1516 e morta nel 1545, uccisa dai fratelli per una presunta storia d’amore con Diego Sandoval De Castro, poeta di origine spagnola, barone della vicina Nova Siri e nemico della famiglia Morra che, nel conflitto con la Spagna, ha parteggiato per i francesi. I fratelli di Isabella, per motivi d’onore e politici, non accettano nemmeno il sospetto che fra la sorella e il nemico spagnolo, sposato e con figli, possa correre una simpatia, che forse era solo letteraria. Uccidono quindi l’istitutore di Isabella e presunto mezzano d’amore, la stessa Isabella e, l’anno successivo, Diego Sandoval De Castro. Isabella Morra durante l’isolamento nel suo castello, cui i fratelli l’hanno costretta, scrive un canzoniere, fatto di dodici sonetti e tre canzoni, che la connotano come “poetessa della solitudine”. Mi tornano in mente le serate del corso di poesia creativa dell’inverno passato. Voglio saperne di più per condividere con i miei compagni di corso questa scoperta. Sulle tracce di Benedetto Croce che ha fatto un viaggio in Basilicata per cercare testimonianze su questa poetessa che sembra sparita nel nulla, visito il castello che l’ha vista prigioniera. La storia e le poesie, vengono cantate da menestrelli e da cantastorie che ci guidano in una passeggiata nel suggestivo borgo, fino ad arrivare all’ora di cena. Scegliamo un ristorante con una terrazza sospesa fra le stelle, accolti da un oste gentile che ci consiglia prelibatezze locali. Fra le
ferricelli
tante, condivido con voi un primo piatto squisito e facile: i ferricelli con la mollica. I ferricelli sono pasta fresca, che prende il nome dal ferretto attorno al quale la pasta si attorciglia per acquisire la giusta forma. La preparazione della pasta prevede semola di grano duro, acqua e sale. Si fanno dei tronchetti di pasta del calibro di mezzo centimetro, lunghi più o meno dieci centimetri e si roteano intorno ad un ferro stretto e lungo, a sezione quadrata.

Ingredienti per 4 persone500 gr di ferricelli freschi, 100 gr mollica di pane raffermo, 4 cucchiai di olio di oliva extravergine di oliva, 8 cucchiai di salsa di pomodoro fresco, peperoncino. Preparazione: dopo aver scaldato l’olio in un pentolino, versarci la mollica sbriciolata e farla tostare fino a renderla bionda. Cuocere i ferricelli in abbondante acqua, scolarli bene e metterli in una coppa. Condirli con la salsa di pomodoro fresco e cospargerli con la mollica come se fosse formaggio. Aggiungere il peperoncino secondo il proprio gusto. Al posto dei ferricelli può essere usata una qualunque altra pasta fresca non all’uovo oppure gli spaghetti. Una versione più leggera può essere fatta facendo tostare le briciole di pane anziché friggerle. L’effetto non è lo stesso ma è altrettanto gradevole. Togliendo la salsa di pomodoro e lasciando le briciole fritte, si possono aggiungere noci e prezzemolo. In ogni caso, per un pasto equilibrato, questo piatto può essere seguito da un’insalata mista e un frutto.



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