L’evento denunciato dalla donna sarebbe accaduto su un barcone carico di 19 persone partito dalle coste tunisine e non da quelle libiche. Durante il viaggio si era verificata la prima violenza, come ha raccontato agli agenti la donna, che aveva pagato mille euro per raggiungere la Penisola. Una volta arrivata a Lampedusa, il 15 giugno scorso, la tunisina è stata obbligata a dichiarasi moglie dello scafista: così, alloggiata nella stessa stanza del suo aguzzino, è stata stuprata nuovamente.
I quattro immigrati, individuati grazie alla denuncia della vittima, sono giunti ieri sera al porto di Porto Empedocle con il traghetto della Saremar, e sono stati poi trasferiti al carcere di Agrigento, Petrusa, mentre le sei donne di quello sbarco sono rimaste nell’ex base Loran, a Lampedusa.
La giovanissima tunisina, ovviamente, non ha raccontato subito la storia, ma ha preso coraggio a mano a mano che passavano i giorni, quel che è certo è che l’uomo terrorizzava la donna , ha riferito d’essere sua moglie. Come lei anche le altre cinque donne hanno detto di essere compagne di altri immigrati. Soltanto dopo la seconda violenza sessuale, la donna ha parlato con i poliziotti. (fonte Ansa)Un racconto tragicamente vero che è stato confermato anche da altri immigrati che sarebbero testimoni del doppio stupro.