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Sullo scaffale della libreria

Creato il 23 giugno 2014 da Simonbug78 @simonbug78
Eccomi qui anche questo lunedì a proporvi una lettura nuova. Ho visto questo libro sullo scaffale in libreria dedicato ai libri gialli, ai thriller. "Omicidi in pausa pranzo..." scritto da Viola Veloce. Date un'occhiata al suo blog, sono sicuro che vi piacerà molto. Così è stato per me. La copertina mette allegria, ironica, divertente, degna da film degli anni '80. L'argomento mette meno allegria, infatti, si tratta di omicidi. Situazioni che avvengono proprio durante la pausa pranzo in un ufficio "X". Pensate che questo romanzo, prima di essere pubblicato su carta è stato in vetta alle classifiche di Amazon per un anno! Se si butta uno sguardo in quarta di copertina si può notare quella che sembrerebbe la descrizione perfetta per il libro: "Comico, ironico, graffiante. E assolutamente italiano!" oppure "Un gustosissimo mix giallo-rosa-vita lavorativa che spinge il lettore, soprattutto se impiegato, a ritrovarsi emotivamente coinvolto." Un mio amico lo ha letto e mi ha detto che è esattamente così. E lui in ufficio ci lavora! Personalmente l'ho già scaricato sul mio Kobo e spero di poterlo leggere presto, magari questa settimana stessa.  Come al solito vi lascio la sinossi del libro così come riportata dalla casa editrice Mondadori. Spero che sia una lettura piacevole e spero di aver fatto cosa gradita a parlarvene oggi.
Sullo scaffale della libreriaTitolo: "OMICIDI IN PAUSA PRANZO"Autore: Viola VeloceEditore: MondadoriCollana: OmnibusPagine: 236Prezzo: Amazon, inMondadori, LaFeltrinelli in copertina rigida a €11,90 oppure in versione digitale a €4,99
Sinossi...
Francesca Zanardelli sta per affrontare il solito pomeriggio in ufficio. E' davanti allo specchio del bagno, con in mano lo spazzolino da denti, quando intravede due piedi sbucare da sotto la porta del w.c. Per terra c'è il cadavere di Marinella Sereni, la sua insopportabile compagna di scrivania! Qualcuno l'ha strozzata con una corda bianca, rimasta ancora intorno al collo, per poi ricomporre perfettamente il cadavere, come se fosse già pronto per entrare nella bara. E lo strano delitto è avvenuto... mentre tutti erano in pausa pranzo.Francesca diventa così la principale testimone delle indagini sulla morte della collega, affidate alla procura di Milano. Ma il killer è stato bravissimo a non lasciare tracce. L'assassino potrebbe essere chiunque: un altro impiegato oppure uno sconosciuto entrato dalle finestre aperte al piano terra.Il caso suscita un incredibile clamore mediatico e la paura diventa una compagna di vita dei trecento dipendenti dell'Azienda Omicidi, come la chiamano i giornalisti.I colleghi cominciano addirittura a sopsettare tra loro, mentre la vita privata di Francesca va a rotoli. Il fidanzato l'ha lasciata il giorno prima delle nozze con duecentoventitré regali da restituire, e i suoi genitori vorrebbero che si licenziasse perchè hanno paura che l'asassino possa uccidere anche lei.Ma Francesca non vuole perdere il lavoro: sa che il posto fisso è un privilegio da non abbandonare. Preferisce rischiare la pelle pur di continuare a "portare a casa lo stipendio" e non finire in un'agenzia interinale per precari, come capita alla generazione di trentacinquenni alla quale appartiene.E mentre le cotolette di plastica in pausa pranzo si susseguono identiche ogni giorno, la procura di Milano non riesce a scoprire chi sia l'assassino, nel frattempo divenuto un vero serial killer, bravissimo tutte le volte a non lasciare tracce sulla scena del crimine...Viola Veloce inscena una satira pungente sulla vita nelle aziende in un paese come l'Italia, dove i sindacati sono sempre meno rappresentativi e i lavoratori sempre più soli. Una commedia esilarante e autentica che si colora di giallo e racconta le inquietudini sentimentali di un'impiegata che non vuole perdere il proprio lavoro. La fortissima corrente di simpatia nata tra i lettori della Rete testimonia come Omicidi in pausa pranzo tocchi con precisione e delicatezza alcuni dei temi più profondi e inquietanti di questi nostri anni, regalandoci il liberatorio sorriso per superarli.



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