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Sullo sciopero, al di là del “Ponte” dell’Immacolata.

Creato il 13 novembre 2014 da Cristiana

Mi piacerebbe fare una riflessione seria sui metodi di lotta dei lavoratori nel 2014. Un tempo si scioperava (quando davvero scioperare era pericoloso) e le fabbriche andavano a mille sfruttando al massimo la manodopera e quindi anche un solo giorno era un danno per il boom economico. Oggi le fabbriche occidentali non “corrono” più. Gli scioperi dei mezzi pubblici mettono in difficoltà più i cittadini che al lavoro ci devono andare e magari non hanno i mezzi, spezzando la solidarietà tra cittadini che non scioperano e che non possono e quelli che possono scioperare. Lasciamo stare un attimo la questione del “ponte” e del “venerdì”. Che senso ha oggi uno sciopero? E badate bene non sto parlando di “limitare” lo sciopero, ma da quando ho 16 anni e davanti al fallimento di tante lotte ( da quelle pacifiche a quelle armate) mi domando quali siano oggi gli strumenti che la collettività ha per combattere gli abusi di Stati o di poteri forti. Oggi mi sembra solo un gioco delle parti, a prescindere da come io posso pensarla in questo contesto. E’ possibile aprire un dibattito su questo tema, franco, sincero e senza partigianerie o siamo condannati al teatrino dell’autunno caldo e dell’immobilismo ricattatorio?

p.s. provate a cercare su google “Sciopero venerdì”. Trovate una valangata di cittadini normali che si domanda perché lo scioero è sempre di venerdì. Ci sarà anche un problema di comunicazione? Il Sindacato non dovrebbe cercare “ponti” con i cittadini?


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