La primavera è arrivata che io non me ne sono accorta, ho ancora il cambio dei panni da fare e intanto vado in giro con gli stivali che non ho tempo e voglia di comprare scarpe nuove finchè non mi ricordo quali sono le mie scarpe vecchie. Sto con un uomo che ogni volta che punto un paio di scarpe, mi dice "ma ce le hai già uguali!" e allora cerco di ricordarmi quali sono le presunte scarpe uguali e capisco che gli uomini non sono per niente bravi a giocare " a trova le differenze" dentro il guardaroba. Due paia di stivali neri non sono due paia di scarpe uguali, in nessun universo possibile.
Per lavoro sto sacrificando un po' di tempo, di sole, di uscite e la cosa non mi pesa come mi sarebbe pesata un tempo. Sono entrata in una nuova fase della mia vita in cui per la prima volta credo di aver guadagnato una prospettiva, all'improvviso il day by day mi si sta scollando di dosso come unica filosofia di vita e oso avventurarmi con la mente in mondi futuri realizzabili solo in virtù di azioni e gesti presenti.
Probabilmente inizio ad avere una vaga idea di dove sto andando. Sarà che quest'estate compirò 30 anni e mi sto rendendo conto che è una fase un po' del cazzo. Ancora troppo vicini ai 20 e ai ricordi di gioventù e di università e ancora troppo lontani dal sentirsi adulti, compiuti e completi.
Non so se ho la migliore delle vite possibili, ma ho scoperto che mi piace il mondo che ho attorno, fatto di cose semplici, piccoli gesti, sorrisi spontanei, mancanze speciali e presenze indispensabili.
Fiori secchi nei vasi, cioccolatini nella ciotola , mensole da montare, progetti in sospeso e un senso di onnipotente strafottenza per la prova costume dell'anno, che mi pare l'unica cura efficace contro la cellulite.
Magazine Talenti
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