Abbiamo un Filini da spiaggia. Ma è il suo sosia. Immancabili gli occhiali dalla montatura spessa e lo sguardo perso tra le brume dell’infinito. Braccia sui fianchi tipo anse da anfora. E poi, le precauzioni. Tira un po’ di vento? Il sole rischia l’offuscamento da parte di una transitoria nuvola impiegatizia? Lui arriva in spiaggia con il maglioncino sulle spalle, costume ascellare, sandali cistercensi e calzini bianchi.
Pochi passi sulla rena. Fermo come un semaforo e poche parole ma i-r-r-e-v-o-c-a-b-i-l-i ! Di quelle che portano sfiga solo a pensarle.
“Non dura. non può durare”
Le prime gocce. Aveva ragione. O meglio, anche questa volta è riuscito a pilotare il destino di un debole assetto meteorologico. Oddio… tenuto conto dell’estate in corso, è un po’ come sparare sulla Croce Rossa. Ah… si è pure portato l’ombrellino e ride dei nostri ombrelloni. Ci lascia. Puntino ormai invisibile sulla passeggiata. E per oggi la sua dose di scarogna ci è arrivata. [R.S.]