Capisco le nuvole. Capisco le previsioni. Ma i maglioncini sulla spiaggia, no.
Non dico che non si debba, dico che non capisco. È un limite mio e la colpa è tutta sua. Del mare.
Sì, perché lui, il mare, nonostante il cielo coperto, ti chiama comunque. Ha pure regolato la temperatura, ha chiesto ai venti di tacere e manda in onda altre premure per accoglierti meglio. Per farti capire che – tutto sommato – non è una brutta giornata perché sei in vacanza (quindi non lamentarti, ciccio).
Guardarlo con diffidenza dalla passeggiata è pura mancanza di rispetto. Ci sta dando del tu e non lo salutiamo nemmeno. Anzi, ci copriamo. Come il cielo. [R.S.]