Punto e a capo.
Noi siamo sempre noi, sempre dentro in prima linea, ma siamo rimasti in quattro.
Le ultime novità riguardano la rottura oramai definitiva, che sembrava si fosse risolta qualche mese fa e invece no, perché la fregatura di essere Associazione e non Confederazione è questa. I soci hanno voce in capitolo!
Nonostante il nostro Statuto parli chiaro, siamo una scuola libertaria che si ispira a differenti movimenti educativi, da Steiner a Montessori al metodo Reggio Emilia, la cosa a cui siamo più affini è Summerhill.
Eppure a molte madri le encanta la idea di essere parte di una scuola Montessoriana.
Ma non lo siamo. Tra l'altro ce ne già un'altra a Valencia e là sono andate.
Allora in assemblea emerge la idea "perché non diventiamo steineriani?"
Ma no, nemmeno Steiner. E di nuovo, ci sono ben due scuole steineriane in paesi a qualche chilometro da qua e là è chi cerca questo tipo di scuola.
Noi ci definiamo unschoolers e così vogliamo essere.
Ora, non si offenda nessuno eh, però esiste una enorme differenza tra la Scuola Montessoriana, Steineriana e Summerhill.
Le prime due sono direttive. Già, esattamente come la scuola normale.
Summerhill è libertaria.
Ovviamente esiste direzione e direzione, ma tra i principi della Montessori, di cui comunque prendiamo come ispirazione materiali e idee, esistono programmi e attività definite durante la giornata.
Nella Steineriana il programma è ancora più stretto.
Non è una critica, è solo per definire una volta per tutte che esistono TRE tipi di educazione.
La classica.
La alternativa.
La libertaria.
Per molto tempo le ultime due venivano confuse tra loro, bastava non iscrivere i figli a scuola, che poi che andassero in una Montessori o una libertaria era lo stesso.
No, i genitori scelgono precisamente il percorso scolastico che vogliono per il loro figlio.
Partecipare in una scuola libertaria suppone lasciare il figlio completamente libero. E' la scuola più difficile da spiegare perché non avendo molte linee guida, me ne rendo conto dalle domande che ci fanno ogni volta che andiamo alle conferenze, i genitori si spaventano. Temono che il figlio non impari a leggere mai o a fare i conti, senza parlare poi della storia o geografia.
Nelle scuole alternative invece esiste un programma e anche un codice di condotta, per esempio. Si chiamano proprio "metodi" e questa parola non è casuale, significa che esiste uno specifico percorso che il bimbo segue, aiutato dalla accompagnante, nella sua ricerca della libertà e delle aspirazioni personali.
Nella scuola Steineriana per esempio quando si iniziano a fare le frazioni, il tema viene approfondito per mesi e mesi, finché l'ultimo bambino non ha capito perfettamente l'argomento e viene riproposto in ogni attività, dall'arte alla storia. Sempre le frazioni. E' un metodo che hanno, rispettabile, ma pur sempre un metodo.
Applicato in modo alternativo e rispettoso, certo.
Ed è opinione comune che la Scuola Steineriana formi le grandi personalità di domani, tipo Ministri o Dirigenti d'Impresa.
Le scuole Steineriane hanno poi un senso quasi mistico che noi probabilmente non riusciamo ad afferrare.
L'uso del legno, delle bambole Waldorf, della lana.
Chissà che siamo noi che non ci arriviamo.
I genitori quando scelgono il tipo di educazione che vogliono cercano ovviamente un punto di riferimento, una luce, per questo molti sono andati via dalla nostra scuola, perché questi principi non ce li abbiamo.
Noi chiediamo ai genitori stessi di farsi carico di alcune attività, come arte, falegnameria, scienze e seguiamo il ritmo dei bambini.
Non vogliamo poi che passi il messaggio che siamo una scuola costosa, e non lo siamo, e siamo aperti poi allo scambio, per esempio manutenzione in cambio di parte della retta.
Diciamo che l'unica pianificazione che abbiamo sono i minicorsi settimanali (il martedì arte, il giovedì musica) anche se poi può cambiare di volta in volta.
Abbiamo fatto molta pulizia perché avevamo fin troppo materiale spesso inutilizzato quando i piccoli selvaggi passano il tempo appesi alle funi degli alberi.
Insomma, questo siamo.
I nostri bimbi legalmente sono home-schoolers questo significa che non sono obbligati a venire ogni giorno e che l'educazione vera è sempre in mano ai genitori, che chissà a casa li mettono sui libri a studiare per tre ore. Cosa possibile.
Noi vogliamo solo essere un luogo dove i bambini siano liberi di esprimersi, di imparare o anche di insegnare.
Quello che amo della scuola libertaria è che non esiste la segregazione per età. I più piccoli amano imitare i grandi, che amano imitare noi. E ai grandi piace prendersi cura dei piccoli. Marc sta imparando molte più cose da Yago, che ha sei anni e si vogliono benissimo, che da me, che provo e mi metto a tagliare con lui, ma no, meglio Yago, che è il figlio di uno dei soci e alunno della Escoleta.
Riceve molti più stimoli da lui, che si mette a zappare la terra con lui, che corre con lui, che monta e smonta con i pezzi di legno che trova in giro, che con me che chissà non riesco ad emozionarlo e stimolarlo come succede quando è con gli altri bimbi. Mi viene da dire che lo tratta alla pari, cosa che per quanto io mi sforzi, non riesco, sono sempre sua madre.