Mi è cresciuta la nostalgia per la mia città d'elezione ancora prima di entrare nella sala da concerto: Raffaele mi ha fatto scoprire il kayak da mare e a lui devo le mie prime pagaiate tra Posillipo e Mergellina...
Ogni volta che abbiamo occasione di farlo, ci ritroviamo volentieri negli angoli più improbabili del Bel Paese!
Volere è potere, recita l'adagio, e mantenere viva la fiamma dell'amicizia non è mai stato un problema.
Raggiungere l'Isola di San Giulio sul Lago d'Orta, invece, ci ha riservato qualche sorpresa...
Il molo dell'Isola di San Giulio al centro del Lago d'Orta...
La navigazione di linea cessa alle 18,30. I taxi accettano un minimo di tre passeggeri, noi siamo soltanto in due. Sul cartellone con gli orari c'è un numero di cellulare: la voce gentile che risponde dopo pochi squilli ci conferma che non c'è altro modo di raggiungere l'isolino al centro del lago... E noi che volevamo cenare insieme agli amici musicisti per goderci un po' di quel bell'accento napoletano! Non possiamo far altro che attendere il traghetto prenotato dagli organizzatori della serata per gli amanti della musica barocca. Ma quando abbiamo ormai perso le speranze attracca il battellino del ristorante: siamo salvi (beh, quasi!). Dimentico di soffrire il mal di mare su qualsiasi imbarcazione che non sia un kayak e dopo dieci minuti di sofferenza pura abbraccio finalmente Raffaele... Avessimo saputo che era così complicato, avremmo caricato in auto anche i kayak ed in un batti baleno ci saremmo ritrovati sull'isola: pagaiare è tanto più veloce, economico, ecologico, sano e divertente!... esercizi di stile...
Ma i laghi non sono soltanto luoghi popolati da orrendi mostri ed infidi gorghi, come può pensare qualcuno. Anzi, riservano ogni volta delle piacevoli sorprese! Talvolta anche degli inaspettati 'fuori-programma'.Sabato ci siamo goduti il Lago Maggiore in kayak, da sopra e da sotto l'acqua...
Era la giornata perfetta per i corsi di rolling da tempo programmati: il sole ha finalmente fatto capolino tra le montagne e ha rischiato l'intera giornata (beh, quasi!). L'acqua era ancora fredda per una creatura freddolosa come la sottoscritta ma Michele non ha dato il minimo segno di cedimento, neanche quando la pioggia ha ricoperto lo specchio verde del lago di goccioloni pesanti e neri. E' durato solo pochi minuti, ma l'orizzonte si è chiuso dietro una cortina madida di mestizia... Poi Michele ha eseguito un magistrale rolling con le mani ed in cielo è tornato a splendere il sole!
All'ombra dei salici bianchi di Gurée...
La domenica, poi, ci siamo a lungo trastullati in buona compagnia lungo la sponda lombarda del Verbano.L'unico vero obiettivo della giornata, però, più che pagaiare è stato quello di svuotare boccali di birra in ognuno dei locali rivieraschi: da Cerro in giù abbondano i bar sul lago e hanno funzionato alla bisogna i chioschi degli stabilimenti balneari di Gurée e di Ispra. Ha piovuto ancora, da una nuova inesistente che abbiamo invano cercato nel cielo azzurro e sereno... misteri del lago! Salutati i due nuovi amici di Lesa, con Andrea, Bruno e Anna siamo rientrati alla base solo a sera inoltrata, giusto in tempo per una pizza ed... un'ultima birra!
English translation in a few days... hopefully :-)