SUNDAY POST. Più metodo Boffo per tutti. Iniziata la faida Feltri-Il Giornale
Creato il 09 gennaio 2011 da Massimoconsorti
@massimoconsorti
Mettiamo il caso che da oggi io diventi il più accanito sostenitore di Silvio Berlusconi. Utilizzando le armi della dialettica (e della paraculaggine spinta all’eccesso) inizi a descrivere l’uomo e il politico Silvio come un genio, il self made man con una marcia in più, lo statista che lui sogna di diventare (ma che non diventerà mai) con tanto di prove a sostegno. Mettiamo che, giocando parecchio con le armi terribili della scrittura di propaganda, io non faccia un passo indietro e non confessi pubblicamente di essere diventato un pidiellino ma che, nei fatti, ne sostenga la politica. I miei due lettori e tre quarti come la prenderebbero? Secondo me uno direbbe che sono impazzito, un altro che qualcuno mi ha pagato, il tre quarti probabilmente mi seguirebbe, magari attratto dal mio modo di essere e di scrivere. Per alcuni aspetti è quello che sta accadendo in queste ore a Vittorio Feltri. Dopo aver causato danni incalcolabili al suo editore-padrone e dopo essere stato messo in un angolo dal nuovo direttore occulto del Giornale (sua maestà Daniela Santanchè), Feltri ha deciso che l’aria era diventata per lui irrespirabile. Con la macchina da scrivere sottobraccio e il pesante assegno della liquidazione in tasca, va da Maurizio Belpietro e gli dice: “Lavoriamo insieme?”. Belpietro, che non è un fesso, lo accoglie a braccia aperte ben sapendo quello che potrebbe iniziare a succedere: “metodo Boffo per tutti”. Inutile dire che il cosiddetto “metodo Boffo”, Feltri se lo è portato appresso perché ne è stato il padre e al Giornale è restato perché mai nella sua storia ha venduto tante copie come da quando ha iniziato a metterlo in pratica. Quello che accadrà, e di cui si sono avute le prime avvisaglie con la partecipazione di Feltri a CortinaIncontri, sarà che una valanga di merda sommergerà i lettori basiti dei due quotidiani che impiegheranno un po’ di tempo (considerato il tasso di intelligenza che li contraddistingue), a capire che diavolo sta succedendo. A Cortina, Vittorio Feltri ha detto “Berlusconi vuole diventare presidente della repubblica. Speriamo di no perché altrimenti il Quirinale si riempirebbe di escort”. C’è da dire che nel resoconto di Libero le “escort” si sono trasformate in un “luogo divertente”, ma ormai l’Ansa aveva battuto il suo lancio che era finito paro paro sulla scrivania di Daniela Santanché la quale aveva immediatamente chiamato il suo “ometto tascabile” Sallusti-Burns imponendogli il titolo a tutta pagina: “Rinnegato”. Se non ci trovassimo di fronte a una faida tutta interna al mondo dell’informazione berlusconiana, ci sarebbe da farsi una grossa-grassa risata ma purtroppo gli scazzi fra Il Giornale e Feltri andranno avanti per mesi. Così, tanto per passare qualche minuto di questa ennesima domenica del cazzo, proviamo ad immaginare qualche titolo. Libero: “Sallusti è un ladro. Da piccolo rubava le caramelle alla menta al nonno. Parla la baby-sitter”. Il Giornale: “Feltri è frocio. Parla il sergente Martinez della Nato: “Vittorio è un coccolone”. Libero: “La Santanchè si è rifatta tutta. Aveva provato anche con il cervello ma non le è riuscito. Parla il suo neurologo”. Il Giornale: “A Belpietro l’unico attentato l’ha fatto madre natura. Ce la piccolo così. Intervista esclusiva al primo amore oggi suora a Brembate”. Libero: “Sallusti è un vampiro. Scoperto mentre svaligiava gli armadietti dell’Avis”. Il Giornale: “Feltri malato di zoofilia. Parla la gatta Ciclamina”. Libero: “La Santanchè la da che è una bellezza. Intervista al 7° Cavalleggeri degli Stati Uniti”. Il Giornale: “Feltri come Mussolini. Dopo undici anni di berlusconismo passa a sinistra”. Dell’Utri, letto il titolo offensivo nei confronti di Mussolini, ha in serbo per Sallusti un altro metodo, quello dell’acido.
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