Traduzione a cura di Denis Gobbi
Un artista olandese sta lavorando alla creazione di una foglia artificiale nel deserto del Sahara che possa permettere la creazione di uno strato di ghiaccio sulla sua superficie inferiore.
Ap Verheggen, l’artista in questione, spera che questa sua sfida se andrà in porto possa convincere le persone che l’apparentemente impossibile possa diventare realtà quando si parla di lotta al cambiamento climatico.
“Il progetto funziona grazie ai principi base della condensazione, maggiore l’umidità presente nell’aria maggiore sarà la quantità di ghiaccio che potremo produrre” afferma Jan Alkemaide, l’ingegnere a capo del progetto.
I deserti sono notoriamente asciutti ma Verheggen ha aggiunto: “Nostri precedenti studi in Egitto hanno dimostrato che il Sahara ha approssimatamente lo stesso ammontare di umidità presente per esempio nei Paesi Bassi”.
Il progetto sta attualmente attraversando la fase di test preliminare nei Paesi Bassi. Fino ad ora, gli ingegneri olandesi che lavorano per Cofely – una compagnia di refrigerazione che produce piste di ghiaccio e unità di raffreddamento personalizzate per alimenti – sono riusciti a creare una lastra di ghiaccio dello spessore di 10cm sopra a dell’alluminio situato all’interno di un container che simula condizioni desertiche alla temperatura di circa 30° C.
L’unità comprende un umidificatore per creare umidità e una ventola posta sulla lastra di ghiaccio per simulare il vento del deserto.
Le pozze di acqua che si raccolgono sotto il SunGlacier sono il risultato delle alte temperature che sciolgono il ghiaccio sulla lastra facendolo addensare e raccogliere a terra.
Verheggen ha anche detto che, in teoria, temperature più alte possono creare ancora più ghiaccio: il piano consiste ora nell’alzare le temperature dell’unità di test fino ai 50°.
Alkemaide ha spiegato che il SunGlacier ha come obbiettivo la generazione di 1 metro quadro di ghiaccio per ogni 10 metri quadrati di pannelli solari impiegati. Tuttavia, ciò rappresenta una vera sfida in quanto i pannelli soalri flessibili impiegati non sono altrettanto efficienti quanto i piatti pannelli convenzionali.
Per ottenre un risultato simile infatti occorrerebbe un’efficienza di “2″.
In poche parole, occorrerebbe generare 1kW di energia solare per ogni 2kW di calore dissipato dalla superficie nell’atmosfera. AL momento continuiamoa d aver bisogno di 1kW di energia solare per ogni kW di calore disperso perciò la strada è ancora lunga, seppur sottolineo il fatto che l’attuale unità di test è stata messa assieme abbastanza rozzamente.
- Jan Alkemaide
Quando i test saranno completati il prossimo anno, Verheggen ha pianificato la costruzione di un’unità dimostrativa nel deserto come un modo per ispirare gli altri a sforzarsi nel combattere attraverso l’innovazione le mutevoli circostanze ambientali portate dal cambiamento climatico.
Fonte: theengineer.co.uk
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