Daccordo… mi tocca dar ragione al buon Cobretti ed ammettere che Suore nude con grandi pistole (impensabile tradurre in altro modo Nude nuns with big guns) è un filmaccio che non regala nulla di più al genere.
Tutto il bello del film di Joseph Guzman è nel titolo e nel soggetto che – ammettiamolo – non è malaccio.
Suor Sara continuerebbe a fare la sua tranquilla vita da suora impegnata a confezionare pacchetti di eroina insieme alle sue consorelle, tutte completamente nude a parte il velo.
Solo che una delle sorelle ruba un pacchetto di merce e così il prete che gestisce la simpatica attività regala Suor Sara al compratore come contropartita.
Questo decide di utilizzarla come prostituta suora (pare il genere sia molto ricercato) in uno dei suoi bordelli, drogandola continuamente.
Il colpo di genio è che quando Sara si risveglia, rimessa in sesto da uno dei cattivoni, rivela di aver sognato Dio e che questi le ha chiesto di far fuori ad uno ad uno tutti i cattivi del giro senza fare sconti.
Così la simpatica (per altro molto attiva sessualmente dal punto di vista lesbico) suora si arma di pistoloni e diventa una vendicatrice che nemmeno la sposa di Kill Bill.
Come vedete il soggetto è estremo e proprio per questo interessante.
La chiesa messicana (o texana… comunque siamo da quelle parti) è una grossa organizzazione dedita al traffico di stupefacenti, con a capo ovviamente un distinto cardinale.
Sotto di lui ci sono tutti i bassifondi senza regole e senza che mai la legge si affacci a buttare un occhio.
Il film è pieno zeppo di ragazze nude (non solo suore), di sesso, di violenza, di stupri (c’è un negrone enorme specializzato nel genere), però manca completamente quel filo di ironia che rende assolutamente imperdibili film come Machete o anche Bitch Slap.
Ecco, siamo a metà tra i due ma con una qualità decisamente inferiore e la completa mancanza di autoironia.
La suora vendicatrice è Asun Ortega (che per la cronaca fa sesso sia con Aycil Yeltan che con Sarah Emmons – la quale a sua volta non disdegna di fare un servizietto a Jessica Elder).
Altra idea geniale che è il caso di segnalare è il momento in cui si scopre che ci sarebbe una testimone che conosce l’identità della suora vendicatrice… peccato abbia fatto il voto di silenzio da più di 20 anni!