Lanciato da una campagna virale sul web che ha pochi precedenti nella storia del marketing cinematografico, con un notevole numero di estratti di sequenze resi progressivamente disponibili online, Super 8 è stato con abilità pensato a tavolino per essere percepito come un vero e proprio evento. Il film è approdato nelle sale statunitensi lo scorso 9 giugno, ottenendo un ottimo successo al botteghino nonché di critica. In Italia uscirà il 9 settembre, ma ho avuto l’occasione di vederlo in anteprima ad una delle proiezioni organizzate per la stampa romana nella seconda metà di luglio.La terza pellicola di J.J. Abrams – autore delle serie tv cult Lost e Fringe e regista di Mission: Impossible 3 e Star Trek – è complessivamente un riuscito divertissement che piuttosto esplicitamente si inserisce nel filone di quegli spensierati film d’avventura in stile I goonies che tanto successo ebbero negli anni Ottanta. Il punto di forza più evidente del film è infatti quello di riuscire a far evadere e sognare lo spettatore, portandolo in un mondo magico e al contempo facendolo in qualche modo tornare bambino. Allo spettatore adulto verranno quindi in mente il già citato I goonies di Richard Donner, ma anche quello spirito ludico alla base dei film di Indiana Jones, per non parlare di E.T. o Incontri ravvicinati del terzo tipo (cui vengono fatti riferimenti più o meno espliciti), tutti di Steven Spielberg, non a caso coproduttore di Super 8 con la sua Amblin Entertainment.
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