I nostri ragazzi partono abbastanza bene sfruttando come sempre la grande vena offensiva del Mago Bargnani, capace di dominare contro i pari ruolo, mostrando un movimento dal post basso che negli anni scorsi non si era visto; per lui 10 punti con 4 rimbalzi e anche una stoppata, tanto per dimostrare che anche in difesa è presente. Il 26-17 in nostro favore però è anche merito dell’ottima intensità messa in campo in difesa.
Nel secondo quarto si rivedono i soliti problemi che ci hanno accompagnato finora in questo percorso, ovvero amnesie difensive incredibili (mancate rotazioni e fatica sul pick&roll) che portano i lettoni a schiacciarci in testa; il talento di Bargnani (16) e Belinelli (11) e la voglia di Mancinelli (8) e Giachetti (8) ci permettono però di allungare ancora portandoci sul 58-41.
Al rientro dagli spogliatoi l’Italia prova subito l’allungo e ci riesce con le triple di Carraretto e Maestranzi. La Lettonia ferma la gara ma al rientro dal time out gli azzurri allungano ancora. Poi però, come contro la Finlandia, ecco il blackout: 11-0 per i baltici firmato da Bertans, Strelnieks e Kuksiks e Lettonia a -10.
Nell’ultimo quarto, gli azzurri però non tremano, anzi, riallungano con Mordente e una tripla dall’angolo di Belinelli. Sotto di nuovo di 19 punti, i baltici provano a risalire ma Bargnani mette gli ultimi chiodi sulla bara degli avversari con un paio di canestri che lo portano anche al massimo in carriera in azzurro, 30 punti. Sul 98-81 firmato dalla stella di Toronto cala il sipario sul match.