E questa e’ una vera e propria successione di connection: Sydney-Londra-Italia. E non sono le tappe di un torneo di calcio, ma step importanti che hanno segnato la storia di uno degli artisti contemporanei australiani piu’ conosciuti in Europa: Brett Whiteley (www.brettwhiteley.org). Creativo, artista, sperimentatore della cosiddetta New Generation, amico e contemporaneo di Wharol e Bacon. Che – per tornare alle connection – e’ nato in Australia, e che, intorno ai vent’anni ha vinto una borsa di studio del Governo Italiano – Travelling Art Scholarship per andare in Italia – e che, e’ andato a Londra a lavorare, e a vivere, per ben sei anni – diventando l’artista piu’ giovane apprezzato e acquistato dalla Tate. Et voila’: Australia-Italia-UK. Ma come mi e’ venuto in mente Brett Whiteley? Bene, ancora in giro a fare la turista con i miei ospiti inglesi, vagolando senza una meta precisa nella zona di Surrey Hills, alla ricerca di piccole scoperte, inaspettate sorprese, posti curiosi e indirizzi segreti, a un certo punto ci siamo trovati di fronte a una versione in scala mini della scultura che si trova di fronte all’Art Gallery, per la correttezza l’Art Gallery of New South Wales (www.artgallery.nsw.gov.au) che sapevo essere di Whiteley. E allora? Ci affacciamo alla porticina aperta e scopriamo che al due di Raper Street si trova lo studio-museo dell’artista. Un atelier nel vero senso della parola. Un’ex fabbrica di T-shirt che il creativo pittura di bianco – backdrop perfetto per le sue opere – quando la acquista e rinnova. nel 1985, e a questo punto diventa abitazione, studio, luogo di incontro e spazio dedicato alla creativita’. Ancora oggi si respira la stessa aria di innovazione, sperimentazione, creativita’ alternativa, cultura e ricerca. Gli spazi sono rimasti inalterati, con collezioni di oggetti, memorabilia, fotografie, schizzi, lobri, bozzetti, scritte, ritagli, graffiti e raccolte infinite di bits and bobs (questo e quello). Anche la musica e’ quella ascoltata da Whiteley – e con piacere ho notato Leonard Choen. Un bel luogo, una scoperta interessante. E poi i disegni, gli schizzi incompleti, i dipinti ad olio e le tele con mix media, sono molto interessanti. Bellissimi gli animali, The Zoo Series, specialmente le giraffe.