Una “Notte Tricolore”, quella alessandrina, a dir poco tenebrosa. L’iniziativa di ieri sera, che avrebbe dovuto vedere la città salutare il 150° dell’unità d’Italia con negozi aperti, gente in strada, musica e festa, è stata un clamoroso flop. Complici sicuramente la pioggia ad intermittenza e il tempo da lupi, l’alluvione sfiorata nel pomeriggio e i disagi nella viabilità per raggiungere Alessandria, si può certamente dire che qualcosa non ha funzionato soprattutto nell’organizzazione e nello spirito dell’evento: poco pubblicizzata, arrivata alle orecchie degli alessandrini un po’ in sordina, quella che doveva essere una nottata tricolore di vitalità è da subito risultata la fotografia di una specie di coprifuoco: strade del centro storico praticamente deserte, negozi tutti chiusi (eccezion fatta per qualche impavido che ha resistito fino alle 21,30-22), bar e ristoranti addirittura più vuoti del solito, nessun concerto, nessuna iniziativa di riserva in caso di maltempo. Insomma, uno scenario desolante e tetro, da Transilvania, privo d’ogni vitalità.
A differenza del capoluogo piemontese, dove la festa ha impazzato sotto la pioggia per tutta notte, Alessandria si è fatta trovare totalmente impreparata all’evento, facilmente demoralizzabile da tre gocce di pioggia tre, incapace di partecipare e di sfruttare un’occasione che- bene che vada- si ripresenterà tra mezzo secolo col 200° anniversario.