Super Mario sta disperdendo l’euforia della sua luna di miele. Perde progressivamente quota. La questione Italia si può riassumere sommariamente in alcune questioni: rapporto tra debito pubblico e pil molto alto; spesa al di sopra delle reali possibilità del Paese; architettura funzionale dello Stato obsoleta e mummificata; partiti e maggioranze litigiose; radicalizzazione del confronto politico; incapacità dei partiti di concorrere al bene comune. Ciascuna di queste questioni ha una genesi e delle precise responsabilità. Ciò che è sbagliato è pensare di risolverle premiando il trasformismo ed agevolando la delegittimazione della volontà popolare, come è stato con la nomina di Monti che ha sospeso nei fatti la democrazia. Se nasce un partito, o una fronda, non è quasi mai un valore aggiunto del pluralismo, ma spesso solo una fetta di potere reclamato o l’antagonismo personalistico che diventa smania di protagonismo o smodato senso di onnipotenza. Fa schifo in un momento di difficoltà. Ma è così! Sarebbe stato un dovere del Capo dello Stato, più che congiurare con la Merkel per la sostituzione del Capo del Governo, richiamarsi ai principi della coerenza democratica e del rispetto della sovranità popolare. Ciò nonostante, il significato politico di un esecutivo tecnico poteva essere quello di metter mano ad alcune questioni. La più urgente poteva essere quella del taglio della spesa e dell’equilibrio di redditi e pensioni, oltre all’abbattimento della burocrazia in cui si annidano le truppe della dirigenza statale trasformatasi in casta. Sono questi alcuni dei freni di stazionamento che bloccano lo sviluppo! Monti ha invece scelto la strada apparentemente più facile. La stessa che avrebbe scelto il Rag. Fantozzi col suo sfigato semplicismo. Ha spalmato in giro, come un manto di erba, il seme maligno delle tasse. Le sue piante ora si spargono come una gramigna che soffoca. Il risultato è che non cresce più niente. Anzi perdono quota lavoro ed impresa. La strada che sembra più facile, però, non è sempre quella più sicura. In definitiva l’Italia sta soffrendo per niente. Il mancato sviluppo, infatti, assorbe e consuma i sacrifici dei contribuenti e allontana la speranza di uscire dal tunnel. Niente è stato fatto, invece, sul taglio dalla spesa, anzi giungono persino messaggi contraddittori. Niente è stato fatto, ancora, per dar impulso agli investimenti. Più che piangersi addosso, e dar fiato per lezioncine di dubbio valore etico, questo esecutivo altro non è capace di fare.
Vito Schepisi – Il Libero Pensiero