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Super Motherload – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 24/04/2014

Cover Super Motherload

PC - PS3 - PS4 Pegi 7 TESTATO SU
PC

Genere: , , Puzzle

Sviluppatore: XGen Studios

Produttore: XGen Studios

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Inglese (sub ITA)

Giocatori: 4

Data di uscita: 15/11/2013

VISITA LA SCHEDA DI Super Motherload

Pro-1Semplice ed immediato, dà dipendenza... Contro-1… Ma lunghe sessioni in solitaria potrebbero annoiare

Pro-2Grafica e soundtrack di livello Contro-2Progressione del gioco non convincente e grinding molto marcato

Pro-3In cooperativa diverte più che in singolo Contro-3Un prezzo abbastanza alto lo rendono poco conveniente nella versione PC

Quanti di voi hanno un passato da videogiocatore seriale di titoli in Flash, molto apprezzati tra un’ora e l’altra di laboratorio a scuola o all’università, oppure durante i tempi morti a lavoro? Se siete tra questi, probabilmente avrete sentito nominare XGen Studios e i suoi Stick RPG o Defend Your Castle, o Motherload; proprio di quest’ultimo, già da qualche mese su PlayStation 3 e PlayStation 4 e soltanto recentemente in una versione finale su PC Steam, è apparso negli store digitali una versione “Super”, leggasi come rivista, che è proprio quella di cui parleremo quest’oggi.

L’idea di base di Motherload era molto semplice e funzionale: scavare per andare alla ricerca di minerali nel sottosuolo di Marte. Sarà rimasto tutto come un tempo? Oppure il passaggio da Flash game free a titolo indie da 13,99 € ha influenzato quello che era il vecchio concept di gioco? Scopritelo proseguendo nella lettura!

super-motherload-evidenza

A DIGGING ADVENTURE

Nei panni di un impiegato della Solarus Corporation, dopo essere atterrati sulla superficie di Marte, grazie al supervisore Tiberius e ad una particolare IA di nome Mr. Fix It, capiremo in men che non si dica il nostro obiettivo: scavare nel sottosuolo marziano per conseguire la raccolta di minerali, sempre più preziosi man mano che ci si spinge in profondità. A nostra disposizione, in speciali stazioni di assistenza e rifornimento – per così dire – attrezzature che ci consentono di effettuare riparazioni al nostro mezzo, qualora fosse rimasto vittima in qualche mossa azzardata, o di far rifornimento, quindi una stazione per lo scarico del materiale raccolto, e conseguente pagamento per quanto raccolto; infine, ma non meno importante per l’evoluzione del gioco, un negozio tramite cui acquistare gadget quali esplosivi o potenziare il nostro mezzo, rendendolo più veloce, con maggiore autonomia, più resistente agli urti e così via. Trattandosi dell’unica “barriera” disposta tra noi ed il suolo di Marte, spendere denaro per questi potenziamenti diventa molto importante, sia perché procedendo nell’avventura troveremo terreni più duri da scavare e sia perché lavorando a profondità sempre maggiori, per ottenere ricavi consistenti, in linea con quanto richiesto per gli aggiornamenti meccanici molto costosi, si sente un impellente bisogno di migliorare ove possibile il mezzo controllato, dotato di una trivella e di un rotore, utile per tornare in superficie o muoversi agilmente tra i cunicoli creati; una sorta di scavatore-elicottero, per render meglio l’idea!

Così contenti del nostro lavoro (!), basterà iniziare a “grattugiare” la superficie marziana per raccogliere i primi frutti ed accumulare le risorse all’interno della nostra piccola – ma espandibile – stiva: bronzite, argentite, orite e tanto altro, tra cui rubini, diamanti, smeraldi e resti fossili, per poi riemergere in superficie (o in una delle postazioni di rifornimento situate in profondità) e monetizzare quanto trovato. Gli amanti del titolo in Flash proprio in questo frangente troveranno delle differenze sostanziali apportate dallo sviluppatore, infatti nell’esperienza di gioco precedente c’era il costante terrore di rimanere a secco di carburante ed entravano così in gioco aspetti tattici e di calcolo del consumo dello stesso, in Super Motherload tutto ciò influisce in maniera decisamente diversa: il carburante garantirà al nostro mezzo la fase di scavo, mentre gli spostamenti ed il raggiungimento dei punti di rifornimento e riparazione potranno essere effettuati anche in assenza di carburante, per mezzo del rotore installato sul nostro mezzo. Una particolarità che modifica molto il concetto originale pensato da XGen Studios, ma che probabilmente avrebbe portato a frustrazione molti videogiocatori e reso meno frenetica l’attività di scavo. Se non altro, la “semplice” perlustrazione del sottosuolo marziano è resa interessante da materiali d’intralcio, quali lava, piastre d’acciaio, rocce, che andranno spazzati via ricorrendo ad ordigni esplosivi quali TNT, C4, bombe a T o a I, e così via, acquistabili tramite lo store di cui sopra oppure “estraibili” nelle fasi di scavo, che spesso e volentieri ci consentiranno di accumulare anche risorse di questo tipo o rifornimenti di carburante del tutto gratuiti. Chi pensa che sia tutto qui, però, cade in errore. Super Motherload oltre a proporre una di quelle esperienze di gioco che danno dipendenza, poi torneremo anche su quest’aspetto, ci immerge in un contesto più ricercato del solito; su Marte, e l’abbiamo già detto, ma in una Guerra Fredda alternativa a cui si cerca di fornire nuovi e piccoli spunti narrativi man mano che col nostro veicolo si raggiungono profondità sempre più importanti. Niente di imperdibile, visto che il tutto procede tramite brevi schermate di dialogo e piccole missioni in cui bisognerà raccogliere determinati oggetti d’interesse, non ultimo lo scontro finale col boss, ma tanto basta per rendere un pochino più solida la formula di gioco che, in ogni caso, denota evidenti limiti già dopo la prima ora di gioco.

Se da una parte il titolo funziona, rivelandosi una vera e propria droga appena avviato, superato il breve/medio termine di utilizzo viene a galla un grosso problema: una progressione mal bilanciata. Se, infatti, nelle fasi iniziali tutto avrà un prezzo accomodante, dal rifornimento di carburante alle riparazioni, agli aggiornamenti per il nostro mezzo, arrivati alla stazione Beta (sotterranea) e successivamente alla Delta, non si può fare a meno di notare quanto costosi diventino, costringendo il giocatore di turno a sudare le proverbiali sette camicie per accumulare risorse minerarie, quindi denaro, con cui acquistare i potenziamenti. Si ha così la percezione che tale abuso, che inevitabilmente porterà il giocatore a fare del grinding, allunghi oltremodo un titolo semplice e divertente, ma che potrebbe essere portato a termine anche in un’ora (c’è anche un achievement dedicato a questo traguardo, NdR), piuttosto che nelle quattro o cinque che impiegherete senza prendervi fretta; sempre che non vogliate distruggere del tutto il sottosuolo marziano! Tutto questo scavare e scavare, avidamente, è in parte smorzato da fasi di puzzle solving un pelo interessanti, nelle quali andranno usati ordigni esplosivi in maniera intelligente e ponderata, per superare lastre d’acciaio indistruttibili tramite la trivella di cui dispone il nostro mezzo, o enormi banchi di lava, ma ciò non basta per tener vivo l’interesse a lungo, ahinoi, a meno che non lo si approcci in cooperativa locale fino a 4 giocatori.

ANTICO E MODERNO

Il team di sviluppo ha comunque cercato di migliorare quella che è una longevità limitata, ma a nostro avviso adatta ad un titolo del genere, inserendo ulteriori personaggi sbloccabili e qualche finale multiplo, che però non aiutano la produzione a superare i problemi sopraccitati. La narrazione rimane la stessa a seconda dell’operaio selezionato, rivelandosi così una semplice selezione iniziale che nulla aggiunge in termini di gameplay, ma pensiamo che questo sia anche un modo per raccogliere dati e feedback, che siam sicuri torneranno molto utili al team di sviluppo per eventuali e futuri progetti.

Quel che non manca in Super Motherload è lo stile, in senso grafico e sonoro, che nel primo caso vedono l’affiancarsi di elementi moderni ad altri più “antichi”, drammatici, giustificando così l’era alternativa che vede dominare su tutto e tutti una Guerra Fredda che in gran parte investe la palette di colori utilizzata, caratterizzata perlopiù da tonalità opache, non brillanti o vivaci; lo stesso dicasi per i personaggi selezionabili, di cui in realtà potremo ammirare il solo volto realizzato in stile cartoon, o delle stazioni di rifornimento e delle piccole strutture utili alla nostra causa, in linea e coerenti col periodo di ambientazione e deliziosamente disegnate a mano, immerse all’interno di un mondo bidimensionale che ben rende, in ogni circostanza, eccezion fatta per qualche piccolo calo di frame rate accusato durante la nostra prova della versione PC. A quando detto aggiungiamo degli avvisi vocali che donano al titolo quel tocco retro-futuristico, quasi assurdo a dirsi, che rappresentano poca cosa se si considera l’intera colonna sonora, una delle migliori degli ultimi anni in ambito indipendente. Cosa che non ci si aspetta, oltretutto, visti gli effetti sonori del macchinario, delle esplosioni e degli urti, riciclate e di certo non memorabili; al contrario, una soundtrack immersiva e adatta a circostanze di gioco diverse, che va dall’elettronico al pop, accompagnando dignitosamente i primi momenti di gioco, più calmi e tranquilli, così come gli ultimi, più frenetici, sono una limpida dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto da Eric Cheng e di quanto importante possa essere un sottofondo di questo livello anche in videogiochi come Super Motherload.

Super Motherload – Recensione IN CONCLUSIONE
Super Motherload, a fronte di una spesa non proprio esigua ma ben ripagata qualora decideste di puntare sulle versioni PlayStation 3 e PlayStation 4 investite dalla formula ormai comune del cross-buy, rientra nella lista di videogiochi interessanti che non hanno sfruttato appieno tutto il loro potenziale. La dipendenza che le fasi di scavo possono dare (ricordate SteamWorld Dig?) unita a piccoli elementi puzzle e ruolistici, per quanto concerne l'avanzamento nel gioco, ne fanno un buon passatempo da qualche minuto al giorno, ma ben presto complice un quadro d'insieme non così accattivante scema l'interesse. Super Motherload avrebbe dovuto rischiare di più in termini di puro gameplay, considerando che in termini di bontà tecnica generale non ha nulla da invidiare ad eventuali e vari “concorrenti” del genere. ZVOTO 6.5
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