Superarsi

Ho conosciuto belle persone di recente.
E quando dico conosciuto, intendo anche riincontrate, riviste dopo una parentesi di cecità, dopo qualche nebbia di troppo. Sto imparando a conoscerle, alcune dopo quindici anni. A fare cose con loro, cose semplici. Tipo vivere.
Che strano: alle volte ti capita che ti si apra un intero mondo, che i volti comincino a parlare nel loro essere volti di uomini e di donne. Non so quando sia successo, qualcosa è scattato nel vedere Il segreto dei suoi occhi, quelle rughe, quella vita acquattata e timidissima.
Gli occhi.
Gli occhi di un ragazzo che ride. Gli occhi di chi ti sta tacendo qualcosa. Gli occhi di chi non ci crede. Gli occhi di chi non ce la fa, di chi vuole superarsi. Gli occhi di chi viene da lontano e chissà se si racconterà mai, gli occhi di chi non ci porterà con sé e quelli di chi ci seguirà.
Siamo qua, che ci guardiamo, siamo qua che ci superiamo. Siamo gesti maldestri e suoni sinistri: voci e brusio. Siamo amanti che non ci voltiamo mai, per non perdere l'ombra di un amore, un canto diteggiato da menadi voraci.
Parliamo d'amore e chi ci capisce è bravo, parliamo d'amore con l'eccitazione scettica di chi legge una formula buffa, di chimiche inverosimili, di corpi, di umori. Parliamo d'amore e ci chiamiamo per nome. E poi c'è qualcuno che ama davvero, qualcuno che si supera in corsa, e chissà dov'è diretto.