Supereroi dei fumetti, megapippe al cinema

Creato il 23 luglio 2011 da Mickpaolino

Dylan Old Boy Dog

Da quando il mondo del cinema ha incontrato e scoperto il variopinto universo dei fumetti siamo letteralmente subissati da film con protagonisti gli eroi della carta stampata: spesso, però, colui che nel fumetto è un vero idolo diventa una mezzasega quando si trasferisce sulla pellicola.

Di film su supereroi ne hanno fatti una caterva, provo a ricordarne qualcuno (mi aiuterete e mi scuserete se non li ricordo tutti):
Superman Returns, Spiderman, Spawn, Hellboy, X-men, Batman, Ghost Rider, Blade, Daredevil, Electra, Thor, The Spirit, Sin City e, ultimamente, Dylan Dog.

Purtroppo per i registi e i produttori quello che si può fare e far fare ai personaggi all’interno del fumetto non può essere reso completamente in un film dove, a dispetto di effetti speciali sensazionali, spesso le azioni paiono confusionarie e forzate.
Così, se immaginiamo di tracciare una linea ipotetica tra il mondo del fumetto e quello del cinema, ci accorgiamo che solo alcuni personaggi nel passaggio di tale limite mantengono il proprio splendore da supereroi.

uno spiderman un pò dark

In base a questo ragionamento è possibile, ad esempio, affermare che c’è tutta una sfilza di film assolutamente insignificanti come Hellboy o Electra, che non rispecchiano nemmeno lontanamente il loro alter ego cartaceo; ce ne sono altri che sono davvero fatti molto bene anche per l’intervento di registi di spicco come Nolan e Rodriguez.
In mezzo c’è una popolazione di film passabili ma non emozionanti.

Prendiamo Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan.
Il regista qui è riuscito a restituire alla storia di Batman, dell’uomo pipistrello, quel tocco di dark e di horror che i film precedenti gli avevano sottratto; i personaggi hanno acquistato una nuova dimensione ben rappresentata dall’ottimo Heath Ledger nei panni del Joker.

In Sin City invece Frank Miller e Robert Rodriguez hanno deciso di mantenere lo stesso registro narrativo del fumetto realizzando così un film scevro di effetti speciali ma estremamente accattivante, anche in virtù del bianco-nero.
Stesso discorso dicesi per The Spirit, sempre di Miller.

ghost rider

Accantonati di precisione film di cui non si sentiva la mancanza come i vari Spiderman, Daredevil e tutta questa schiera mediocre, una discussione a parte deve invece essere fatta per il recente Dylan Dog di Kevin Munroe.
Saranno stati in molti, me compreso, i fan di Old Boy Dylan a storcere il naso di fronte a questa pellicola dalla trama incerta che attinge argomenti da un qualunque Blade o Underworld.
La storia è semplice: i mostri vivono in mezzo a noi e Dylan Dog ha il compito di regolare la vita comune di viventi e non morti. I lupi mannari custodiscono un potente manufatto in grado di risvegliare un antico demone ed i vampiri vogliono impossessarsene scatenando una guerra.
Se la trama zoppica vistosamente, il parco personaggi non migliora la situazione vista la mancanza di Groucho e di Block, ma il grave errore è la troppa americanizzazione del film che appare lontano anni luce dalle tematiche tipicamente british del fumetto.
Il finalone con combattimento sovrumano spezza le ultime riserve trattenute e permette di formulare e porci un’importante domanda:
perchè quello che è grandioso sulla carta deve per forza diventare una cagata in pellicola?



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