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Superiore

Creato il 22 gennaio 2012 da Renzomazzetti
Ape.
Ape.

Per scoprire le migliori regole sociali convenienti alle nazioni occorrerebbe un’intelligenza superiore che vedesse tutte le passioni degli uomini e che ne provasse alcuna; che non avesse alcun rapporto con la nostra natura e che la conoscesse a fondo; la cui felicità fosse indipendente da noi e che tuttavia volesse occuparsi della nostra; infine, che nel procedere dei tempi si preparasse una gloria lontana, potendo lavorare in un secolo e godere in un altro. Per dare leggi agli uomini occorrerebbero degli dei. Ma non è di tutti far parlare gli dei, né essere creduto quando ci si annuncia come loro interprete. La grande anima del legislatore è il vero miracolo che deve dimostrare la sua missione. (Meditazione sul legislatore di Jean-Jacques Rousseau).

I N N O    DI    G A R I B A L D I

ALL’ARMI!  ALL’ARMI!

Si scopron le tombe, si levano i morti,
I martiri nostri son tutti risorti,
Le spade nel pugno, gli allori alle chiome,
La fiamma ed il nome d’Italia sul cor.
Corriamo! Corriamo! su O giovani schiere,
Su al vento per tutto nostre bandiere
Su tutti col ferro, su tutti col fuoco,
Su tutti col fuoco d’Italia nel cor.

Va’ fuori d’Italia! va’ fuori ch’è l’ora!

Va’ fuori d’Italia! va’ fuori, stranier!
La terra dei fiori, dei suoni, dei carmi,
Ritorni qual’era la terra dell’armi;
Di cento catene ci avvinser la mano,
Ma ancor di Legnano sa i ferri brandir.
Bastone Tedesco l’Italia non doma;
Non crescon al gioco le stirpe di Roma:
Più Italia non vuole stranieri e tiranni,
Già troppo son gli anni che dura il servir.
Va’ fuori d’Italia! va’ fuori ch’è l’ora!
Va’ fuori d’Italia! va’ fuori, stranier!
Le case d’Italia son fatte per noi,
E là sul Danubio le case de’ tuoi;
Tu i campi ci guasti; tu il pane c’involi;
I nostri figliuoli per noi li vogliam.
Son l’Alpi e i due mari d’Italia i confini,
Col carro di fuoco rompiam gli Appennini,
Distrutto ogni sogno di vecchia frontiera
La nostra bandiera per tutto innalziam.
Va’ fuori d’Italia! va’ fuori ch’è l’ora!
Va’ fuori d’Italia! va’ fuori, stranier!

Sien mute le lingue, sien pronte le braccia,
Soltanto al nemico volgiamo la faccia.
E tosto oltre i monti n’andrà lo straniero,
Se tutto un pensiero l’Italia sarà.
Non basta il trionfo di barbare spoglie,
Si chiudan ai ladri d’Italia le soglie;
Le genti d’Italia son tutte una sola,
Son tutte una sola le cento Città.

Va’ fuori d’Italia! va’ fuori ch’è l’ora!
Va’ fuori d’Italia! va’ fuori, stranier!
-LUIGI   MERCANTINI-

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