Supernatural
- Era Sera -
Buona lettura!
Scheda Info
Ideatore: Eric Kripke
Genere: Soprannaturale, drammatico.
Stagioni: 8 stagioni ( Ma dipende dai punti di vista, per me sono solo 5)
Puntate per stagione: 22
Durata singola puntata: 40 minuti
Telefilm: In Corso (come sopra, dipende dai punti di vista)
Paese: America
Rete americata: CW/WB
Rete Italiana: Rai 2, Rai 4.
Lingua Originale: Inglese
Voto:
Recensione
di Macci_Mellow
Il finale della quinta stagione era stato così toccante, commovente e giusto che non potevano rovinarlo nemmeno volendo. Eppure ci sono riusciti negli ultimi trenta secondi.
Sam che guarda dalla finestra con aria truce, Dean che fa esattamente quello che gli aveva detto: “Torna da Lisa e trova la pace”? Ebbene, è stata una caduta di stile alla horror di serie C2 in retrocessione. Diciamolo, la puntata sarebbe stata perfetta senza quei trenta secondi finali.
Premesso questo, la sesta stagione è ambientata un anno dopo: Dean che vive una vita tranquilla, che ha una compagna, un figlio (non suo ma che lo venera come un padre), lavora come un qualsiasi americano medio borghese, ma che non riesce ad evitare di vedere cose, di accorgersi del male che ancora divora il mondo. Ci sta in fondo, ha senso.
Sam gli si presenta davanti per salvarlo dal veleno del mostro di turno, con arroganza gli dice tranquillamente che è un anno che è tornato, poi gli dice che ha bisogno di lui per risolvere un caso e Dean, che non è più nella pelle per aver ritrovato il fratello, anche se è ferito dal fatto che non si sia fatto vivo prima, lo aiuta con il caso della puntata. Le prime domande ovvie sono: come è uscito dalla gabbia? E perché ha quello sguardo quando abbraccia il fratello che sembra che stia abbracciando un nido di vespe? Ma in quella puntata non rispondono a queste domande, risolvono il caso del giorno e via.
Quando Sam gli chiede di tornare a cacciare con lui, succede forse l’unica cosa decente di tutta la stagione, l’unica che abbia un vero senso: Dean rifiuta, perché ormai ha persone che hanno bisogno di lui. Apprezzabile, sarebbe stato veramente stupido e scontato farlo andare semplicemente via.
Ma non possono nemmeno tirarla troppo per le lunghe, in fondo, la storia tratta di due fratelli insieme nella Chevrolet Impala (che è praticamente il terzo protagonista) quindi, quando Dean capisce che restando con Lisa la mette in pericolo, parte e va via con il fratello.
Il problema sorge più in là nelle puntate, si nota che c’è qualcosa che non va in Sam e infatti si scopre non avere l’anima, quindi riesce a provare più o meno il sentimento di un carciofo (che, detto tra noi, l’attore ha più o meno quell’espressività di base, quindi non gli riesce poi così male), ma il problema non è questo, non è la trama, per la quale spenderò più parole dopo. Il problema è nei personaggi: Dean fa battute, Sam gli va dietro, ci sono lati comici, cose divertenti e casi del giorno, ma è tutto troppo costruito, troppo plastificato. È stereotipato.
L’impressione che si ha è quella di guardare una fan fiction in cui si mettono in campo personaggi con un dato carattere che non escono dagli schemi, non hanno una loro vera personalità, non hanno quello spessore emotivo che avevano un tempo e per cui tanti li hanno adorati.
L’unica scena veramente intensa di tutto il telefilm è quando Dean scopre che Sam non ha l’anima e…come dirlo con parole esatte… gli distrugge la faccia a pugni. È una scena che ripeterei a menadito per oltre un’ora, non mi stancherei mai di guardarla. Altro elemento disturbante a mio dire è l’eccessivo fan service Dean/Castiel, non capitato per caso come nello slash Sam/Dean, per i quali i fan trovavano affascinanti i momenti di vera intimità. Nel caso dell’angelo, questi momenti sono troppo apparecchiati, spesso di pessimo gusto. Se i fratelli sono stereotipati Castiel è completamente fuori dal personaggio: insomma, baciare alla francese un demone? Ma per la miseria…
Andiamo quindi alla trama generale: in un mondo post apocalittico ci sono creature nuove che gironzolano per il mondo: ok, non sono nuove, in realtà sono antiche, così antiche da essere alfa, capostipiti di tutti gli incubi dell’umanità. (Va beeeene, ok…ci sta sì, insomma. Potrebbe). Sam-senza anima- finora non ha cacciato da solo ma con il resto della famiglia. Ebbene sì, forse perché non avevano personaggi nuovi da inserire o budget disponibile hanno pensato bene di rimettere in campo il nonno di Sam e Dean, deceduto ancora prima che loro nascessero, e un altro paio di familiari alla lontana completamente a caso di cui non si sapeva assolutamente niente, tutti dediti agli affari di famiglia.
Queste persone lavorano per Crowley, l’unico vero personaggio con spessore di tutta la serie, il nuovo Re dell’inferno, interpretato dal prezzemolo per eccellenza Mark Sheppard (unica nota positiva di questa stagione e infatti promosso a regular). Prendono gli alfa e li torturano per sapere dov’è il purgatorio (e qui, come se non fosse già tutto strano, iniziava a stonarmi un po’). Si scopre ben presto che tutto si incentra sulle Anime, il crack di angeli per la lotta di potere, che anche Castiel cerca in quanto sta perdendo la battaglia contro Raphael. Inoltre ci sono le armi di Dio come, per esempio, il bastone di Mosè (ma sono inutili, Castiel le ha ma non le usa……perché?).Ad ogni modo, tra le mille cose messe in campo, spicca finalmente un nemico comune in grado di essere abbastanza cazzuto da dare un senso a tutta la trama: la madre di tutti gli alfa, Eva. rinchiusa in purgatorio e ora in cerca di vendetta.
La cosa naturale da pensare è: oh figo, un nuovo nemico, finalmente c’è una donna in tutto questo testosterone sprecato!
Ebbene no, la fanno fuori in due puntate. Due, nemmeno il tempo di illuderci che la trama potesse sfociare in qualcosa di interessante.
Nel frattempo Dean chiede a Morte di ridare l’anima a suo fratello e Morte, magnanimo come sempre(…), acconsente, ma solo ad una condizione: non deve “grattare il muro” che metterà tra i ricordi di quando era in gabbia con i fratelli litigiosi dalle ali splendenti. Insomma, Sam deve godersi l’amnesia senza il ricordo delle violenze e delle torture. Glielo ripetono e ripetono e ripetono, e tu pensi “ommiodio se questo ricorda crolla a pezzi”.
Quando Castiel si scopre essere il mandante di tutto, quello che ha tirato via Sam difettoso dalla gabbia, quello che cerca le anime e che ha combinato un disastro dietro l’altro (tutto scoperto in una puntata assolutamente senza senso in cui lui si sfoga e prega con Dio. Un deus ex machina per farlo scoprire più decente, no?) e quando i fratelli provano a sgridarlo (cattivo angelo! Cattivo!) lui così, perché gli stanno togliendo il giocattolo, rimuove il muro a Sam che cade svenuto: cade svenuto, si fa un giretto nell’inconscio, poi si sveglia per farsi una passeggiata (non potrei definirla altrimenti, visto che non c’è nemmeno la premessa di uno sforzo assurdo per combattere i ricordi) e colpire Castiel nel momento in cui quest’ultimo ha assorbito tutte le anime e si è appena eletto nuovo Dio in un affondo del tutto INUTILE.
Finisce la serie così: Castiel è il nuovo nemico.
L’impressione generale è che la regia sia pessima, le idee forse buone ma portate avanti in una maniera tale da non coinvolgere: è stata messa così tanta carne al fuoco che non sanno nemmeno loro come gestirla, hanno fatto in modo di creare “colpi di scena” del tutto inefficienti ai fini dell’interesse dello spettatore. Non so come altro descrivere questo scempio se non con un “è stato gestito male”.
E qui voi direte “va bene, ma la settima serie allora sarà una figata, dal momento che devono combattere Castiel”. Ma che ci sperate pure?
Nella prima puntata delle settima stagione lo fanno già fuori, tutto questo giro per arrivare finalmente al nemico di turno: Ronald McDonald! Pardon, i Leviatani, che aprono una catena di Fast food e che ci mangeranno tutti perché è quello il loro scopo. Siamo all’ingrasso gente! State attenti la prossima volta che andate al Mc!
Sam passa puntate a rigirarsi i pollici e altre a fingere di impazzire per aver perso il muro. Poi implode, ma perlopiù si guarda le unghie, forse pensando a che colore gli starebbe meglio.
A salvarlo dal guardarsi le unghie? Castiel che ne prende la “pazzia” e diventa pazzo a sua volta. Mh.
L’unica cosa che ho apprezzato è Felicia Day in una puntata. Tutto qui.
Info e Curiosità
- Jensen Akcles ha affrontato anche il ruolo di regista nella quarta puntata delle sesta serie.
- Nella quindicesima puntata della sesta stagione i protagonisti vengono trasportati in un mondo alternativo che non è altro che la nostra realtà dove impersonificano loro stessi. In chiave esilarante, ovvio.
- Vengono proposti mostri come fate e alieni.
- Alcune scene troppo esplicite in chiave Destiel (Dean/Castiel) erano così ovvie e volgari che gli attori stessi si sono rifiutati di farle.