I due fratelli, mai come in questa serie su posizioni contrastanti e divergenti, possono contare più che sull'aiuto l'uno dell'altro su quello dei soliti noti: l'angelo del Signore Castiel (Misha Collins), il burbero padre sostitutivo Bobby Singer (Jim Beaver) e in parte su quello ambiguo del demone Crowley (Mark Sheppard). I sigilli sono ormai spezzati, l'Apocalisse è in arrivo e ad annunciarla ci sono Guerra (Titus Welliver), Carestia (James Otis), Pestilenza (Matt Frewer) e Morte (Julian Richings).
Ancora una volta i punti forti della serie sono i soliti, l'alchimia perfettamente funzionante tra gli interpreti, i due protagonisti ma non solo, e il lato ironico che continua a ritagliarsi spazi sempre maggiori. Insomma, Kripke e soci non si prendono troppo sul serio riuscendo così a rendere sempre piacevoli anche serie, come questa quinta ad esempio, che presentano alcuni momenti di stanca nella vicenda principale. Viene qui esplorato ancora il lato oscuro di Sam e il contrasto tra i due fratelli che in qualche modo si vedono schierati sui due fronti opposti della barricata, novità in arrivo anche per alcuni dei comprimari e, in uno scenario come questo, difficilmente le novità portano felicità a carrettate.
Tra pericoli e mostri vari i nostri eroi incontreranno anche la temibile Paris Hilton, rimarranno intrappolati nel mondo plastificato delle serie-tv, vivranno squarci di passato e di futuro e qualcuno farà anche i conti con la propria vecchiaia e con la propria alimentazione. Il tutto mentre si cerca di sventare questa cosuccia da niente chiamata Apocalisse. Alla fine è questo che fa funzionare la serie anche se ora è forse giunto il momento di prendere un po' le distanze dai toni biblici e tentare di esplorare direzioni diverse altrimenti si rischia la saturazione, già la sospensione d'incredulità richiesta non è poca. Vedremo che direzione prenderà la trama con la sesta stagione.