SUPERSPAM: Nel frattempo, su Indie Vault... -- Episodio #17: Essudazioni di personalità

Questa settimana poche robe ma buone, scritte dal sottoscritto per le alternativindie pagine di Indie Vault. Come al solito, andate e leggete (e non solo la roba scritta da me, mi raccomando), e soprattutto se non siete mammolette hipster e frignone giocatevi e finitevi Oniken, voglio proprio vedere tsè!

Microsoft Surface: presentato il tablet del colosso di Redmond
La cosa più interessante, secondo me, sarà che la versione Pro potrà far girare tutte le applicazioni Windows... ma ovviamente il popolo bove si concentrerà sulla cover con tastiera integrata. E ovviamente non è mancata la presentazione condita da problemi tecnici...
Unity 4 annunciato e disponibile in preordine
L'engine più amato dagli indie (ma con cui flirtano anche gli studi più grandicelli) si prepara ad una nuova major release, che tra le altre cose andrà a coprire anche Linux e Flash. Ovviamente non mancano dubbi e lamentele, ma sicuramente il tutto si preannuncia interessante...

Tra le novità, un nuovo sistema per le animazioni, che ne renderà più semplice il riutilizzo. A sponsorizzarlo, come potete vedere, il cuggino di colore della Faith di Mirror's Edge

Interstellar Marines torna a farsi vedere in video
Come ha detto qualcuno, questi stanno tutto il tempo a dire che grazie al crowdfunding possono fare robe che nessuna major vorrebbe, e alla fine cos'è che fanno? un FPS con marine spaziali. Più che altro lo sviluppo sembra ancora molto, troppo indietro, ma chi vivrà vedrà...
Oniken: il furore degli 8 bit colpisce ancora
Dopo Out There Somewhere, un altro gioco realizzato in Brasile omaggiando il passato, in questo caso in maniera ancora più netta e priva di compromessi: niente hipsterismi a pixelloni, ma un perfetto blockbuster anni 80 prodotto ai giorni nostri.
Daniel Cook: come realizzare un gioco che trasudi personalità
Avete l'impressione che a molti giochi odierni manchi il guizzo, l'idea folle, il dettaglio geniale? Le ragioni di tutto ciò sono tristemente strutturali, e Daniel Cook le analizza con lucidità e precisione, fornendo anche una serie di consigli per realizzare produzioni meno generiche e anonime.