Apple è entrata a far parte tra le aziende più famose che hanno firmato il programma SupplierPay negli Stati Uniti.
Assieme a Nissan, IBM, Toyota e Coca-Cola, Apple si è decisamente impegnata a pagare le proprie fatture ai fornitori nell’arco di due settimane.
Stiamo parlando di un’iniziativa che è stata fortemente voluta dal Governo americano e che sicuramente darà un aiuto alla piccola e media impresa, dato che le fatture venivano pagate dopo circa due mesi in media.
SupplierPay è la versione privata del programma QuickPay.
La Casa Bianca dichiara che:
“Per le grandi aziende, unirsi a SupplierPay mostra il riconoscimento che una catena di forniture forte è buona per l’attività. [In questo modo] le piccole imprese che godono di SupplierPay dispongono di maggiori capitali da investire nelle nuove opportunità, nuovi macchinari e assunzioni.”
Questi “capitali” dei quali sottolinea la Casa Bianca sono molto voluminosi: è sufficiente pensare che Apple ha speso nel 2013 più di 3 miliardi di dollari presso i suoi 7000 fornitori americani, ossia la cifra da capogiro di 2,2 miliardi di euro.
Rifornire in liquidi la catena di montaggio aiuterà le aziende che sono dietro a creerà impiego, come sottolinea il vice-presidente di Jeff Williams , dato che crea meno insicurezza finanziaria presso le società sussidiarie.
Questo programma farebbe decisamente comodo sicuramente anche in Italia, visto che siamo il peggior pagatore d’Europa.
Questo influisce fortemente sull’economia del paese, come sottolinea il segretario dell’associazione artigiana mestrina, Giuseppe Bortolussi:
“È drammatico che in Italia, con un tasso di disoccupazione che ormai galoppa verso il 13%, molte aziende siano costrette ad espellere una parte del personale perché non vengono pagate con regolarità.”
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