Non sopporto molte cose.
Non sopporto maleducati, furbi e scorretti. E non sopporto talmente tante cose che se dovessi elencarle tutte, probabilmente, staremmo qui ore.
Giorni.
Mi sanguinano dolorosi pensieri mentre i miei capelli brizzolati si riflettono scintillanti nello specchio del mattino.
Bel modo di dirti che non sei più un ragazzo e che il tempo è andato.
Allora realizzi che sei sempre stato lontano dal presente, quasi prigioniero di un passato più educato, nel quale, forse ti saresti trovato più a tuo agio.
Hai giocato a fare Bogart, hai letto Baudelaire sugli scogli del mare d'inverno, hai pianto di gioia e di dolore, hai lottato con molti e hai perso con tanti.
Sei cambiato forse in meglio, forse in peggio.
Non hai smesso di amare. Non hai smesso di correre, di urlare, di sognare.
Non hai smesso di pedalare in salita, hai fatto la tua selezione, hai perso per strada qualche compagno, qualche ricordo.
Non hai rimpianti o forse sì e quando qualcuno dice che non bisogna rimpiangere nulla di quello che hai fatto, forse bisognerebbe fermarsi e rimpiangere quello che non hai fatto.
Riscrivere la storia per vedere come va a finire.
Cambiare la posizione approfittando del surplace.
Il preludio alla volata.