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Survival Blog VS The Survival Diaries: Piccoli Problemi Pandemici

Creato il 02 agosto 2012 da Giobblin @MrGiobblin
Survival Blog VS The Survival Diaries: Piccoli Problemi Pandemici
Oggi niente Libro del Goblin: vorrei fare un pò di chiarezza su una certa questione che mi ha incuriosito. Come ormai saprete, sono un fan sfegatato della narrativa e della cinematografia zombesca. Ho letto decine di romanzi, belli e brutti, e visto quasi ogni film di zombie sul mercato (alcuni piuttosto squallidi, sfortunatamente). Mi piace tenermi aggiornato. Così quando ho scoperto un progetto di scrittura collettiva Made in Italy, curato da valenti giovini e recentemente uscito in ebook, mi sono sfregato le manine tutto contento.  Sto parlando di The Survival Diaries, recentemente pubblicato da LA Case Books e disponibile a soli 3,99 euro.  Non male, mi sono detto. Incuriosito, ho dato un'occhiata al blog principale su Wordpress, contenente anche un pratico Manifesto.
"Lo scopo del blog è quello di portare l’immaginario romeriano a casa nostra, in Italia. [...] Quello che leggerete e che proverete sarà del tutto autentico. L’idea è quella di togliere qualsiasi filtro romanzato, e calarci noi stessi nella parte. Non ci sono personaggi, non ci sono caratterizzazioni fittizie. [...] Ogni scrittore parla di sé, seguendo la prima e più importante regola del blog: la verosimiglianza. Chiudere gli occhi e immaginare realmente cosa faremmo se domani ci svegliassimo e le strade fossero infestate di non-morti pronti a banchettare con le nostre carni. [...] L’impronta dell’intero blog, come potrete vedere, è cinematografica. E’ senza dubbio un omaggio a George Romero, immenso padre spirituale del genere zombie, ma anche un’occasione per fondere letteratura e cinema in un gigantesco ingranaggio creativo. L’idea è di poter trattare un blog come una serie tv che si sviluppa in stagioni, mantenendo una solida trama orizzontale ma riuscendo comunque a creare un’infinita rete di avventure secondarie."
Un progetto davvero simpatico, di quelli che piacciono a me, accompagnato da locandine, meme, una bella spolverata di ironia e una massiccia presenza nei social network. Così si fa!
Survival Blog VS The Survival Diaries: Piccoli Problemi Pandemici
Di The Survival Diaries hanno parlato in termini lusinghieri anche Splattercontainer, horror.it e Lega Nerd
"Un racconto cupo e angosciante che supera il concetto di horror [wtf?]: una scrittura immediata nata su un blog collettivo che ha goduto di un ottimo riscontro, un calderone fumante in cui l’horror tradizionale viene rivoluzionato dallo stile di una nuova generazione di autori che mischiano con geniale incoscienza videogames, anime, icone pop, comics, musica, cinema e web. Le strade e i quartieri in cui viviamo ogni giorno sono devastati da una visione horror tremendamente attuale: Padova, Venezia, Torino, Milano… quella raccontata dagli autori di The Survival Diaries è la provincia italiana squassata da una pandemia zombie inarrestabile, un’Italia ferita e devastata in cui tutti sono contro tutti in una disperata lotta per la sopravvivenza." [tratto dalla segnalazione su horror.it. Il grassetto è mio.]
Una bella ventata di novità per l'editoria italiana! Un progetto nato "dal basso", che coinvolge autori creativi e liberi da imposizioni editoriali, incentrato su una pandemia zombesca, condito da progetti satellite e disponibile in un pratico ebook che sarà presto tradotto in inglese? Incredibile! Una rivoluzione per l'horror nostrano, insomma. C'è solo un piccolo problemino che mi dà noia.

Survival Blog VS The Survival Diaries: Piccoli Problemi Pandemici
C'è un progetto praticamente identico che è comparso nel Web italiano nel corso del 2010. Difficile da ignorare. 
Survival Blog VS The Survival Diaries: Piccoli Problemi Pandemici

Il Survival Blog nasce il 26 Novembre 2010, per poi concludersi qualche mese dopo. Qui trovate un pratico indice (aggiornato poi in questo nuovo blog) che contiene manifesto, linee guida, capitoli, video, immagini e soprattutto spin off del progetto.
"Lo scenario è quello catastrofico tipico di tanti film d'assedio: una pandemia nota come “La Gialla” ha trasformato tutti i contagiati in pazzi ematofagi che hanno come unico scopo esistenziale quello di dare la caccia ai propri simili. Il mondo ha cercato di contrastare la pandemia con ogni mezzo utile, ma senza successo. Siamo nel 2015 e la civiltà così come la conosciamo sta spegnendosi pressoché ovunque. I sopravvissuti cercano di rimanere in contatto tra loro attraverso la Rete, scambiandosi esperienze, ricordi e racconti degli anni bui della specie umana. Finché rimarrà ancora qualcuno ingrado di scrivere. Survival Blog è aggiornato settimanalmente. La storia principale è integrata e completata da un corollario di commenti e contributi a cui tutti posso partecipare, sia postando nella sezione “commenti” di ciascun capitolo, sia scrivendo su lproprio blog e segnalando il link sul mio. Survival Blog è terminato ufficialmente a febbraio 2011, ma il mondo della Pandemia Gialla è ancora aperto a tutti coloro che vogliano cimentarsi con eBook, racconti online, spin-off e quant’altro. Unico avviso: essere coerenti con l’ambientazione, le regole e la cronistoria del progetto."

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Il SB ha ottenuto grande riscontro nel nostro italico Web, dando vita ad un prolifico scambio di idee e a numerosi ebook spin-off gratuiti. I miei preferiti sono senza dubbio Girlfriend From Hell e Offshore di Germano "Hell" Greco, Sardegna Gialla di Gianluca Santini, e Epidemic Egonomic di Marina Belli, ma ne sono usciti molti altri (alcuni da pochissimo, come Una Lunga Nottata di Angelo Cavallaro). Da non dimenticare Scene Selezionate della Pandemia Gialla di Alessandro Girola, esplicito omaggio a World War Z di Max Brooks. Ben 36 blog hanno partecipato all'esperimento di scrittura collettiva, senza contare il concorso fotografico di Scheletri.com , il concorso letterario Racconti Selezionati della Pandemia Gialla (sfortunatamente naufragato per via della qualità infima di molti racconti), e una marea di segnalazioni e interviste. Come questa per il sito Zombie Knowledge Base, o questa su StoriaContinua.

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Ok, esiste già un progetto uguale. Qual'è il problema, direte voi? E' forse vietato scrivere della stessa cosa? The Survival Diaries deve forse pagare Survival Blog per i diritti? Macchè, ci mancherebbe. Non stiamo parlando di violazioni di copyright o simili. Qualcuno potrebbe poi obiettare (nascondendosi dietro al proverbiale dito) che quelli di TSD sono zombie, mentre quelli di SB sono "infetti", altrimenti conosciuti come Gialli. Per quanto mi riguarda potrebbero nascere cento progetti identici e non mi farei problemi. Più zombie per tutti, giusto? Non ho elencato i numeri del SB per sottolineare quanto il SB "ce l'abbia più grosso." Non sto dicendo che il SB sia più bello. (Sarebbe quantomeno ipocrita, dato che non ho ancora letto The Survival Diaries. Potrei essere piacevolmente sorpreso.)

Survival Blog VS The Survival Diaries: Piccoli Problemi Pandemici

Il mio grosso, grasso problema è che non trovo da nessuna parte una menzione del Survival Blog- non c'ènel Manifesto, nè nelle altre pagine di The Survival Diaries. E non prendiamoci in giro: il nostro Web è piccolo. Inutile girarci intorno. SB non sarà finito in televisione, ma è piuttosto difficile non inciamparci sopra se si è appassionati del genere zombesco/aspiranti scrittori 2.0. Non è per essere diffidente, ma titolo, impostazione e meccaniche sono un pò troppo simili per essere una semplice coincidenza. E non sono il solo ad aver avuto qualche sospetto. Gli scenari possibili sono quattro:
  • Gli autori di The Survival Diaries conoscono il Survival Blog ma si sono "dimenticati" di menzionarlo in interviste o segnalazioni. Rimedieranno quanto prima battendosi il petto. (La mia possibilità preferita).
  • Gli autori di The Survival Diaries non hanno mai sentito parlare del Survival Blog. Oltre ad essere improbabile, questa possibilità è molto triste. Quando si lancia un progetto spacciandolo per novità assoluta sarebbe cosa buona e giusta controllare che non sia già stato fatto, tipo, un anno prima. Fare i compiti per casa e informarsi è molto utile per non perderci la faccia.
  • Gli autori di The Survival Diaries avevano letto di sfuggita/sentito parlare del SB, per poi dimenticarsene. Quando hanno ideato il loro progetto erano ingenuamente convinti di aver davvero creato tutto da zero.
  • Gli autori di The Survival Diaries avevano letto di sfuggita/seguito con costanza il SB. Quando l'eco del progetto originale si è spenta hanno lanciato il loro, copiando a man bassa e facendo finta di niente. Questa è la possibilità più antipatica, e spero ardentemente che non sia andata così.

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Ora, non sto dicendo che TSD sia un brutto progetto. Anzi. Vedo che dietro ci sono entusiasmo, grinta e voglia di fare: proprio quello che ci serve per dare una bella scossa alla nostra editoria digitale. Lo leggerò molto volentieri. Però questa mancata segnalazione di un progetto "genitore", impossibile da non conoscere, mi turba. Perchè può significare due cose: o l'idea è stata brutalmente copiata ("tanto è gratis"), oppure qualcuno non ha fatto i compiti per casa. Non so quale delle due sia più preoccupante. Forse la seconda. Perchè significa che, nonostante tutte le nostre chiacchiere sul "rivoluzionare il Web", siamo troppo pigri per controllare cosa è già stato fatto in tal senso. Se mi dovessi essere sbagliato e ci fosse effettivamente una menzione del SB in giro per le pagine di The Survival Diaries, sarei immensamente sollevato e prontissimo ad autoflagellarmi. La cosa più onesta da fare per gli autori sarebbe ammettere di essersi "ispirati" al SB- o ammettere di non averne mai sentito parlare. Non ci farebbero una grande figura in nessun caso, ma la correttezza è sempre apprezzata. Poi, di questi retroscena a me non interessa molto: a me basta leggere storie sugli zombi. Tuttavia sono abbastanza sicuro che i creatori del SB siano- diciamo così- contrariati. Facciamo un esempio balordo: se lunedì mattina dovessi leggere di Dinoz, un innovativo progetto di scrittura tutto italiano che parla di un'invasione di dinosauri, che sta avendo un successo incredibile e che viene venduto su Amazon a 4 euro... un pò mi girerebbero le scatole. E non per una questione di soldi o di originalità. Ma perchè mi piace pensare che nessuno guarderà mai Deinos pensando "Ehi, potrei fare la stessa cosa e farmi pagare!" e poi mettere in atto questo piano senza avere la cortesia di citarmi come fonte di ispirazione. Sono piccoli gesti che rendono il Web un posto migliore.
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