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Trama: mentre i morti viventi spadroneggiano ormai sulla Terra, un gruppo di ex militari assieme a un ragazzino decidono di cercare rifugio su un'isola. Il problema è che lì dura da decenni una faida tra due uomini e che l'epidemia ha a dir poco esacerbato i toni della diatriba...
"Ma vah, non è quello di Romero". "Ossignore, sono incappata in un plagio della Asylum". "CosadiavolostaiguardandoBolla???". Questi ed altri ben più coloriti pensieri sono passati per il mio cervellino perplesso guardando Survival of the Dead, forse il punto più basso mai toccato dall'infinita saga Romeriana dedicata ai morti viventi (ma non ho mai visto Le cronache, quindi potrei anche sbagliarmi). Per dirla in parole povere, non riesco ancora a credere che lo stesso regista considerato, giustamente, un maestro dell'horror moderno, abbia potuto sceneggiare e dirigere quest'immonda ciofeca dove ogni dialogo sembra scritto da un branco di babbuini amanti del cinema di serie Z, ogni scena pare recitata dai membri del circolo parrocchiale e ogni effetto speciale creato da un ragazzino che non sapeva come passare il tempo. I personaggi sono privi di carattere (figuriamoci che ad un certo punto spuntano due gemelle tranquillamente intercambiabili e che il ragazzino non ha neppure un nome...), non c'è un minuto di suspance, non c'è un secondo di riflessione, il gore è davvero ridotto all'osso e mi sembra non ci sia neppure quella critica sociale che animava i primi capitoli della saga, a meno che non si prenda in considerazione il simpatico finale dove i morti sono costretti a ripetere gli stessi errori di quando erano in vita, a mo' di punizione eterna. Ho provato anche a convincermi del fatto che tutte queste mancanze fossero frutto di una precisa scelta stilistica, del desiderio di mostrare un mondo allo sbando, dove tutti i viventi sono tranquillamente assimilabili ai morti, dove nulla conta più, nemmeno l'individualità, dove il tempo pare essersi fermato e poi tornato all'epoca delle faide familiari (vedi i nomi dei clan, che sembrerebbero presi paro paro da qualche vecchio western) ma, insomma.... dai, non stiamo a fare coglionella. 'sto film fa schifo.
Fa schifo in primis per i tremila svarioni della trama. Senza spoilerare troppo, sul finale i sopravvissuti alla mattanza cambiano idea sul da farsi almeno tre volte in due minuti e senza motivazioni apparenti, inoltre verso la metà del film Romero manda in vacca tutto quello che aveva scatenato gli eventi raccontati a inizio pellicola, con il vecchiaccio pelato che, da profeta di salvezza dei morti viventi, diventa un insensibile ammazza-zombi. Ma allora a che pro tutto il casino fatto all'inizio?? Mah. Inutile poi parlare della stupidità che anima i protagonisti del film, la maggioranza dei quali, nonostante viva da mesi in mezzo agli zombi, ancora si ostina a dar loro le spalle, abbracciarli, sventolar loro davanti gli arti etc., stupendosi poi quando i morti cercano di morderli. Ma pugnalatevi!, fate il favore. In tutta questa pila d'immondizia salvo solo il finale, come ho già detto, e anche l'interpretazione di Kenneth Welsh: il simpatico e paraculissimo vecchietto, agghindato come un novello Jacques Cousteau, gigioneggia per tutta la pellicola, strappando gli unici veri sorrisi agli spettatori ancora in vena di farsi prendere in giro ed eclissando senza troppa fatica tutti gli altri interpreti. Per il resto, spero di dimenticare questo scempio al più presto e tornare a guardare Romero con gli occhi disincantati di chi gli ha sempre voluto bene.
Del regista e sceneggiatore George A. Romero ho già parlato qui.
Alan Van Sprang interpreta Sarge. Canadese, ha partecipato a film come La terra dei morti viventi, Saw III – L’enigma senza fine, Le cronache dei morti viventi e a serie come Nikita, Psi Factor e Monk. Ha 42 anni.
Kenneth Welsh interpreta Patrick O’Flynn. Indimenticabile ed inquietante Windom Earle della serie I segreti di Twin Peaks, ha partecipato a film come Radio Days, Mr. Crocodile Dundee II, Vento di passioni, The Aviator, The Exorcism of Emily Rose, The Fog – Nebbia assassina, I fantastici 4 e Silver Surfer e ad altre serie come Ai confini della realtà, X-Files, Oltre i limiti, The Hunger e Smallville. Canadese, ha 71 anni e due film in uscita.
Il film fa parte ovviamente della sterminata opera romeriana dedicata agli zombie e segueLa notte dei morti viventi, Zombi, Il giorno degli zombi, La terra dei morti viventi e Le cronache dei morti viventi. I primi quattro li ho visti (tre capolavori e un film comunque gradevole) mentre Le cronache mi mancano. Quindi, se Survival of the Dead – L’isola dei morti viventi vi fosse piaciuto consiglio il recupero almeno delle prime quattro pellicole e aggiungerei Shaun of the Dead e Benvenuti a Zombieland, ché almeno fanno ridere consapevolmente. ENJOY!!
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