Sarà una raffica d’energia. Mentre Sandy imperversa sulla costa orientale degli States, Venerdì sera, nell’ambito della programmazione di HEROES, i SUS si abbatteranno su Le Mura, nel cuore della romana S.Lorenzo, distruttivi e potenti come un uragano.
L’occhio del ciclone però è altrove, nella tranquilla Pistoia, cittadina che supera a stento i 90.000 abitanti.
Il tifone SUS nasce in provincia, all’alba del 2007. La provincia dei vestiti da sfoggio, dei parcheggi perfetti, lo struscio del sabato a 15 anni, le fughe a Firenze e dintorni a 20, le abitudini claustrofobiche a 30..
Una provincia rassicurante, ma non per loro. La morsa può stritolare o essere infranta, spaccata.
Ed ecco il brano d’esordio della prima fatica del trio: “Succede una Sega”. Un titolo, una sigla, un marchio di fabbrica. Titolo dell’intro di “Cavallo di Troia” (CD pubblicato il 1°Giugno 2010), sigla dell’ acronimo S.U.S, fatto per gridare che non succede mai niente, marchio d’indipendenza dai perbenismi della piatta provincia.
Stili e peculiarità molteplici si mescolano in un sound aggressivo, ruggente, le cui radici affondano nella contaminazione dei generi, figlia dei ripetuti ascolti di CCCP-fedeli alla linea Gang Of Four, Fugazi- con un occhio di riguardo al funk dei primi Red Hot Chili Peppers.
Ma la carta vincente è l’originalità. Tre ragazzi incazzati e cresciuti a pane e post-punk . Tre ribelli senza regole ma con dei precisi obiettivi: distinguersi dalle blande tonalità commerciali, sperimentare, mettere in difficoltà chi ascolta, divertire con violenza, essere diversi, complessi, SUS.
L’intro irriverente di “Cavallo di Troia” fa da manifesto, seguito da una serie di graffianti dissertazioni sulla noia da bucare, sulla dietologia che è “l’alibi che cerchi per svuotarti”: “Dance”, brano vibrante di tonalità che richiamano alla memoria i Red Hot del 1991, quelli di “Apache Rose Peacock” e “Mellowship Slinky in B Major”.
L’eredità degli anni ’90 è un bagaglio importante per i SUS, così come incide nei loro testi la cappa apatica di una città che, di famoso, ha solo i vivai e uno slavato Festival Blues.
Il lavoro però evolve, i piccoli talenti underground crescono, e così, dai furori di “Cavallo di Troia”, i SUS veleggiano verso nuove mete, verso i Tropici. Tristi Tropici. Un nome impegnativo per il loro secondo nato, preso in prestito da “Tristes Tropiques”, opera del fine antropologo, psicologo e filosofo francese Claude Lévi-Strauss.
Questo sarà il titolo della prossima uscita discografica, ancora in fase di perfezionamento, che si avvarrà di una produzione artistica d’eccezione.
Consigliamo a tutti, lettrici e lettori di The Freak amanti dell’underground e curiosi di scoprire questo cantiere-continuo work in progress, di presentarsi puntuali all’appuntamento: Venerdì 2 Novembre alle 22, presso Le Mura, in Via di Porta Labicana 24 a Roma.
Di seguito, per chi sia intenzionato ad eccedere e “sdare” questo Venerdì, proponiamo tutti i riferimenti teorici e pratici.
Stay tuned. Stay SUS!
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