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Susa e la Sacra di San Michele

Da Miri @ProvCuneoinFoto

Ci capita spesso di attraversare la Valle Susa durante i nostri viaggi verso la Francia, ma era da parecchio tempo che non ci fermavamo per visitarne i luoghi.
L'occasione si è presentata un weekend di fine Settembre quando cercavamo una meta dove trascorrere l'ultima vacanza in camper prima del ritiro autunno-invernale.
Susa con i suoi monumenti romani e la Sacra di San Michele ci sono sembrati i luoghi ideali.

Partiamo da Cuneo il sabato nel primo pomeriggio.
Il cielo grigio scuro non promette niente di buono ed, infatti, appena in viaggio comincia a piovere, prima piano e poi via via sempre più forte.
Decidiamo questa volta di raggiungere la Valle Susa non dalla Reale e Torino, bensì da Pinerolo, tanto per variare un pò l'itinerario.
Da lì, visto il tempo pessimo che non ci permetterebbe comunque di fare un giro in Susa, ce la prendiamo con calma e risaliamo la Val Chisone oltrepassando Perosa Argentina, Fenestrelle, Pragelato, Sestriere e Cesana.
Anche questa è una bellissima valle e ci ripromettiamo di tornarci in primavera per visitare il forte e per vedere i murales di Usseaux e Roure.
Scendiamo verso Oulx e di lì a poco giungiamo aSusa .
Nel frattempo ha quasi smesso di piovere e per il borgo c'è un sacco di gente che passeggia.
Ci sistemiamo nell'area attrezzata di Corso Couvert, nel ex parcheggio della stazione dove sono stati realizzati 8 parcheggi con corrente elettrica gratuita e scarico acque.
L'area è un pò abbandonata a sè stessa, non esiste più la fontanella per l'acqua e le prese per la corrente sono funzionanti, ma un pò precarie. Che peccato! E pensare che ci vorrebbe solo un pò di manutenzione.
La posizione è ottima, molto vicina al centro. la nostra speranza è che di notte non passimo molti treni!!

Lasciamo le bambine a leggere sul camper e io e Marco facciamo una passeggiata sotto la pioggia che, manco a farlo apposta, ha ricominciato a cadere.
Scopriamo così che è in corso la prima edizione della rievocazione celtico romana "Segusium".
Per le vie del centro ci sono numerose bancarelle che vendono oggetti celtici, talismani, monili e opere artigianali.
Fantastico!! Abbiamo scelto proprio il weekend ideale per visitare la città.
Passeggiamo fino alla Porta del Paradiso, poi torniamo sui nostri passi ... piove troppo, meglio tornare al coperto e rimandare la visita di Susa al giorno dopo.
Trascorriamo la serata leggendo e dormiamo senza problemi ... alla fine i treni non li abbiamo sentiti.

Ci svegliamo il giorno dopo con il sole.
Che fortuna ...non l'avremmo mai detto!!
Facciamo colazione e poi, muniti di macchina fotografica, iniziamo la visita della città seguendo un itinerario che abbiamo ricavato dal sito del comune.
Passeggiamo nelle strade pedonali del centro storico e vediamo la , sede del Museo Diocesano, la
Lasciamo il centro per salire al Castello della Contessa Adelaide, posto una piccola altura. E' un edificio piuttosto austero che conserva ben poco della sua impronta medioevale, solo una balconata con caditoie ed alcune bifore. Da lì è possibile avere un bello scorcio sui tetti della città e sui campanili di San Giusto e San Francesco.
Scendiamo verso la piazzetta San Giusto circondata da edifici medioevali, dall'omonima cattedrale ed il suo alto campanile e dalla Porta Savoia, detta anche "del Paradiso".

La Cattedrale di San Giusto è molto particolare, prima di tutto perchè la sua facciata principale incorpora una delle due torri della Porta Savoia, poi perchè parte della costruzione è realizzata in stile romanico e parte in stile barocco. L'insieme è comunque molto armonico, grazie anche ai diversi elementi che la caratterizzano all'esterno, come il portale laterale scolpito, i dipinti su una lunetta, un arco ed in una cornice, i doccioni e la balaustra della torre ed il Campanile del Canonico che sovrasta l'abside.
Rimandiamo la visita dell'interno visto che è in corso la Messa e purtroppo ci dimentichiamo di tornare più tardi. E' un peccato perchè l'interno deve essere interessante.
Oltrepassiamo la Porta del Paradiso risalente al II secolo d.C., collegata a tue torri circolari forate, un tempo unite alle mura della città.

Ci troviamo di fianco al Parco di Augusto, un ampio giardino con qualche reperto archeologico dove, per la rievocazione storica Seguisium, è stato allestito il campo dei romani.
L'evento a cui la manifestazione fa riferimento è l'accordo Celtico-Romano tra Cozio, Re dei Celti, e Cesare Ottaviano Augusto, primo Imperatore Romano. ci sono molti personaggi in costume e prendono molto seriamente il loro ruolo.
Passiamo tra di loro mentre si stanno preparando all'imminente incontro con i celti e attraversiamo il parco, dove, ad un'estremità, si trova la Statua dell'Imperatore Augusto e più in alto si vedo il bell'Arco Romano.
Da qui si ha una bella visuale sul parco, un tempo sede del foro romano.

Risaliamo la collinetta ed arriviamo all'Arco di Augusto ...magnifico, elegante e ben conservato è realizzato in marmo bianco e riporta sull'architrave un fregio con figure ed un iscrizione che ricorda il patto con i Cozi.
Anche la sua posizione contribuisce alla sua bellezza, nel suo fornice sbuca il Rocciamelone, monte sacro per i celti, e dietro corre l'Acquedotto Romano e si apre quella che ora è la zona archeologica.
Dopo aver ammirato l'acquedotto e l'Altare Celtico ai suoi piedi entriamo nel parco archeologico che, per l'occasione, ospita l'accampamento dei Cozi.
Anche qui ci sono uomini e donne in costume che improvvisano combattimenti e affilano le armi in previsione dell'imminente incontro con i romani.
Entriamo all'interno del Castello della Contessa Adelaide per visionare le diverse mostre allestite. Particolamente bella quella intitolata "Le Radici dell'arte"con fantastiche scuture lignee di Luca Germena.
Interessate anche la sala dedicata ai reperti celtici con la copia del Calendario di Coligny, un calendario celtico su lastra in bronzo che rappresenta in sequenza cinque anni lunari. Il Calendario di Coligny e la sua decodifica è argomento di una delle conferenze organizzate a Susa in questi giorni.

Nel pomeriggio avrà luogo una dimostrazione di combattimenti romani presso l'arena e un contcerto di musica celtica, ma decidiamo di rinunciarci per dedicarci alla visita della
Usciti dal castello oltrepassiamo l'acquedotto, che nel frattempo è diventato la scenografia per il concerto di un'arpista, e ci dirigiamo verso l'Anfiteatro Romano che raggiungiamo dopo aver superato la solitario Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Di tutti i monumenti romani visti a Susa, l'anfiteatro è quello che troviamo più deludente, sarà per il palco montato al suo interno e per il bar in prossimità che lo rendono poco "antico" o per le sue dimensioni piuttosto contenute.
Si trova in una zona esterna alla città, ha una forma ellittica ed è circondato da un prato e da un piccolo boschetto.
Ci facciamo il giro intorno e ci sediamo sulle gradinate, ma non c'è molto da vedere per cui torniamo verso il centro e verso l'Arco Romano per assistere alla rievocazione storica dell'incontro celtico-romano.
Bisogna ammettere che l'evento è organizzato molto bene, a parte qualche piccola incertezza nella rappresentazione, tutto è curato nei minimi dettagli a partire dai costumi fino agli attrezzi e all'allestimento dei campi.
Finita la rievocazione riattraversiamo i viottoli del centro storico dedicandoci alle bancarelle e torniamo per pranzo al camper.
La giornata è magnifica, c'è una luce bellissima, tipica delle giornate autunnali in montagna ed è l'occasione giusta per scattare qualche bella foto.Sacra di San Michele .

Così, dopo pranzo, partiamo per Chiusa San Michele.L'idea iniziale era quella di lasciare il camper lì e raggiungere a piedi il santuario percorrendo la Via Sacra.
Purtroppo, però, il tempo non è molto, quindi, decidiamo di andarci con il camper.
Fortunatamente la stretta strada che sale fino su nei giorni feriali è a senso unico e non incontriamo grosse difficoltà, se non per il parcheggio. Alla fine, troviamo uno spiazzo un pò dopo la Sacra ed iniziamo la nostra visita.
Il biglietto d'ingresso non è eccessivo (4 euro gli adulti e 3 i bambini) e, considerando che la Domenica la visita guidata gratuita è obbligatoria, mi sembra ne valga la pena.
La nostra accompagnatrice è molto competente e ci dà un sacco di informazioni non solo sull'edificio, ma anche sulla sua storia ed il periodo storico in cui viene eretto.


Non è una di quelle visite fatte di fretta, ma, almeno fino all'interno della chiesa vecchia, abbiamo tutto il tempo per guardarci intorno ed ammirare ogni minimo particolare.
All'interno della chiesa la parola passa ad un altra guida che ce ne illustra le bellezze. Purtroppo il gruppo precedente si è dilungato molto più di noi e al termine della spiegazione, ci viene concesso poco tempo tempo per girare da soli all'interno del luogo di culto. A questo si somma il fatto che è appena stata rilevata una scossa tellurica per cui la visita delle rovine del Monastero Nuovo ci viene preclusa, in quanto l'area è troppo pericolante. Quindi, dopo un'occhiata al panorama sulla valle e alla Torre della Bell'Alda, la nostra visita si conclude.


Non era la prima volta che venivamo alla Sacra di San Michele, ma bisogna dire che è sempre piacevole ritornarci. Lo trovo un luogo interessante ed intrigante, un pò una piccola Mont Saint Michel nostrana.
Di per sè già la sua posizione è eccezionale, sulla cima del monte Pirchiriano, che è stato inglobato tra le mura del monastero. Poi, l'edificio presenta elementi decorativi particolari, come quelli della magnifica Porta dello Zodiaco o gli archi rampanti che sovrastano l'ultima scala verso la Chiesa.

Non possiamo che esserne soddisfatti e anche Giada, refrattaria alle visite, non si è per niente annoiata.
Mentre torniamo indietro cogliamo alcune lamentele da parte di visitatori che ritengono ingiusto pagare il biglietto di ingresso per entrare in un luogo di culto.
A parte il fatto che occorre tenere presente dell'assistenza della guida, suggerisco a chi vuole vedere la Sacra di San Michele gratuitamente, di partecipare alla Messa.
L'accesso è possibile dieci minuti prima dell'inizio della funzione, il percorso è lo stesso della visita, per cui si ha il tempo necessario per ammirare lo Scalone dei Morti e la Porta dello Zodiaco, inoltre, al termine, si hanno ancora a disposizione cinque minuti per fare un veloce giro della Chiesa.
Il nostro weekend in Valle Susa si conclude qui.
Ci torneremo sicuramente per visitare qualcun altro dei bei luoghi che la caratterizzano.


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