Susan Stockwell è un'artista inglese che, a partire da cavi, schede madri, microchip, ha realizzato un progetto (in realtà continuativo nel tempo) dal titolo Maps, consistente appunto in una serie di mappe e ricostruzioni topografiche che mirano alla restituzione artistica di avvallamenti, catene montuose, fiumi e laghi così da comporre visualizzazioni del mondo formato oversize completamente assemblate con pezzi di pc riciclati. Comme dire: il mondo contemporaneo è fatto di pc di tastiere, monitor, e questo 'villaggio globale' si sta estendendo alla totalità delle terre emerse…
Un altro progetto dell'artista verte invece sulla costruzione, in forma di statue, di vestiti di carta a partire da mappe, banconote, o altri materiali simbolici del mondo contemporaneo.
“Colonial Dress” rende indossabile la storia del colonialismo inglese: una serie di mappe delle colonie britanniche provenienti da epoche diverse si trasformano nella materia prima per abiti in stile vittoriano databili intorno al 1880.
Altre mappe sono usate per rappresentare altri colonialismi esistiti nella storia dell'umanità, fino a giungere al vestito scultura interamente realizzato in banconote che ben rende l'idea di critica sociale sottesa a tale progetto.