I prossimi episodi di questa rubrica saranno dedicati agli esordi italiani più interessanti degli ultimi anni, a partire proprio da Susanna Nicchiarelli. A chi fosse sfuggito Cosmonauta, vincitore nella sezione Controcampo Italiano alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2009, consiglio di andare a recuperarlo in videoteca.
Si tratta di una commedia originale e ben costruita che, con umorismo e sensibilità, riesce a mettere in luce aspetti contraddittori di un’epoca e di chi quell’epoca l’ha vissuta in prima persona.
La storia si svolge tra la fine degli anni ’50 e la prima metà degli anni ’60 nel quartiere Trullo di Roma. La protagonista, Luciana, è una ragazzina battagliera, uno spirito rivoluzionario. Fin da piccola Luciana si ribella all’educazione cattolica che vogliono impartirle, in nome di un credo comunista che, in realtà, non conosce e non comprende ancora ma che sa, comunque, essere stato la fonte di ispirazione di suo padre, morto prematuramente.
Molto legata al fratello maggiore Arturo, malato di epilessia e grande appassionato di cosmonautica, Luciana, crescendo, decide di frequentare la sezione comunista del suo quartiere dove crede di trovare un ambiente più aperto e progressista, soprattutto rispetto a quegli stereotipi sociali che relegano la donna in una condizione di marginalità. Con delusione si rende conto però che, in questo senso, anche i suoi compagni coetanei sono imbevuti delle stesse idee dei loro padri e dei padri dei loro padri. Infine, persino lei, innamorandosi del belloccio della scuola, si trova in conflitto tra il piacere di sentirsi diversa dal branco e il desiderio di essere come tutte le altre ragazze “per bene”.Il percorso di crescita di Luciana, in lotta con se stessa e con il mondo che la circonda, e il suo desiderio di libertà vengono accompagnati dalle immagini delle prime spedizioni sovietiche nello spazio. Tra queste, la figura di Valentina Vladimirovna Tereskova, prima donna a intraprendere l’eccezionale viaggio tra le stelle nel 1963, lascia presagire quel futuro di cambiamenti che investirà, di lì a poco, la vita di tutte.
Con Cosmonauta Susanna Nicchiarelli dimostra di saper ben destreggiarsi in un film in costume, ma, cosa più importante, ci regala dei personaggi a tre dimensioni, rivelandone pregi e difetti in egual misura, il che è prova di una capacità critica non indifferente. La regista, che firma soggetto e sceneggiatura avvalendosi della collaborazione di Teresa Ciabatti, si ritaglia anche un piccolo ruolo nel cast al quale partecipano pure Claudia Pandolfi e Sergio Rubini, entrambi in ottima forma.
Un altro elemento importante di questo lungometraggio è la colonna sonora: una selezione di canzoni dell’epoca, reinterpretate ad hoc, che contribuisce a mantenere alto il ritmo della narrazione, rafforzando, al tempo stesso, lo stile del linguaggio.
Cosmonauta è quindi un’opera prima che denota già un livello di maturità considerevole. La mano sicura della Nicchiarelli è anche frutto del suo grande lavoro in fase di pre-produzione, lavoro che le ha permesso di avere le idee molto chiare su come effettuare le inquadrature e su cosa ottenere da ogni singola scena ben prima di arrivare sul set.
Nel 2009 Susanna realizza pure un divertente cortometraggio d’animazione, Sputnik 5, che ha per protagonisti i topi, i cani e gli insetti, che per primi tornarono vivi sulla Terra dopo essere stati lanciati nello Spazio dai sovietici, nel 1960.È ancora in lavorazione, invece, La scoperta dell’alba, il suo secondo lungometraggio. Tratto dall’omonimo romanzo di Walter Veltroni è anch’esso prodotto dalla Fandango e da Rai Cinema e uscirà nelle sale nel 2012.
Da parte nostra, un grande in bocca al lupo!
Ginevra Natale