Da casa mia si vede il lago. Non un pezzettino, si vede quasi tutto, sembra di poter abbracciare con lo sguardo le isole e poi oltre, le colline dall’altra parte.
Innaffiavo, e i colori del tramonto mi venivano addosso, impossibili da ignorare.
Nella pace del mio bosco, il tempo mi è sembrato annullato, bloccato in un istante perfetto tra l’odore dei fiori del cedro e il canto dei grilli.
Tutti i problemi, i casini, le gelosie, i drammi sono stati inghiottiti dal tramonto.
Persino la crisi, lo spread, la benzina, i soldi che non bastano mai.
Come può la gente essere così orribile, ignorante e cattiva quando il mondo è così bello? Come può il mondo girare storto se la natura si esibisce tutte le sere in questo spettacolo meraviglioso e pure gratis?
Pensieri vuoti, lo so, e anche un po’ populisti.
Buonisti, persino.
Non è da me, lo so.
Ma ieri sera mi sono sentita sopraffatta e mi son dovuta mettere a sedere.
Era tutto troppo bello, la luna appesa lì un po’ sghemba come se l’avesse appiccicata al cielo un gigante con il nastro adesivo.
Mi son seduta e sono rimasta a guardare, senza pensare troppo. Senza pensare a nulla.
Avrei voluto restare lì, a non pensare a nulla.
Però poi l’Amoremio mi ha chiamata da dentro casa.
Mi sono riscossa.
Il tempo ha cominciato a scorrere di nuovo.
Sì è fatto buio.
L’attimo è passato…