Allerta per la Sicurezza stradale della Commissione europea Richiamo in officina
Maxi richiamo in officina di moto da parte della giapponese Suzuki. Il Rapex (sistema comunitario di informazione rapida sui prodotti non alimentari), il 31 ottobre scorso ha pubblicato la segnalazione tra i prodotti pericolosi inclusi nella lista dei “serious risk” ossia di quelli più a rischio (n° di rif. 22 – A12/1709/14), dei modelli di motocicletta GSX-R750/Z L1-L4, Z/GSX-R1000 K9-L4, per un problema meccanico che potrebbe essere causa di un sinistro stradale. In particolare il rischio segnalato riguarderebbe testualmente la circostanza che ” durante il funzionamento del cambio, l’ingranaggio della coppia viene trasferita alla ruota motrice, all’assale posteriore e al regolatore della catena della trasmissione.
A causa di questa forza e resistenza insufficiente, il regolatore della catena può deformarsi, e nel peggiore dei casi può comportare l’uscita della catena dalla trasmissione dalle ruote dentate. Questo potrebbe portare ad un rischio di incidente e provocare lesioni”. A seguito di tale allerta europea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” evidenzia come si renda necessario un intervento da parte della storica casa motociclistica affinché provveda al richiamo urgente dei modelli indicati per evitare potenziali problemi di sicurezza stradale, come risulta dalla scheda di segnalazione pubblicata all’indirizzo internet http://ec.europa.eu/consumers/safety/rapex/alerts/main/index.cfm?event=main.weeklyOverview&web_report_id=1101&selectedTabIdx=1.In Italia i proprietari potrebbero ricevere la raccomandata con la richiesta di passare presso una officina autorizzata Suzuki Motorrad per l’intervento. Al momento Suzuki non ha rilevato incidenti legati a questo difetto.È necessario, quindi, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate Motorrad o ai concessionari della Suzuki nel caso in cui la propria moto corrisponda al modello in questione. Al singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria moto sia oggetto del richiamo, l’intervento previsto è a totale carico della casa motociclistica.
Lecce, 2 novembre 2014
Giovanni D’AGATA