Recensione
- Holy Roar Records
- Anno: 2015
Gruppo inglese attivo dal 2011 che ben interpreta uno spirito musicale che sta venendo allo scoperto in questi ultimi anni, ovvero un certo tipo di suono che accomuna post rock, screamo, tirate black metal e sfumature quasi ambient, il tutto con un retroterra hardcore.
Detta così è molto difficile ma se ascolterete gli Svalbard vi sembrerà tutto molto più semplice e piacevole di come l’ho descritto.
In pratica questo è il loro esordio sulla lunga distanza, dato che la loro prima apparizione è su di uno split con i Pariso, e che dopo hanno pubblicato una retrospettiva sulla loro produzione dal 2012 al 2014. Il loro suono è molto emotivo ed emozionale, e si può anche interpretare come una fortunata evoluzione dell’emo, tenendo sempre in gran considerazione la melodia. E proprio quest’ultima è la grande protagonista di One Day All This Will End, che è un disco che non lascia indifferenti, anche se vi si può trovare una minima dose di piaggeria, perché la disperazione è certamente un’altra cosa.
Il giudizio sui Svalbard non può che essere positivo, e possiamo lasciarci cullare nelle nostre nevrosi da questo suono che ci racconta il dolore per qualcosa che abbiamo perduto.
TRACKLIST
1.Perspective
2.Disparity
3.The Vanishing Point
4.Expect Equal Respect
5.Unrequited
6.The Damage Done
7.Unnatural Light
8.Lily