Magazine Motori
"Svalvolati on the road" non proprio il film a tem amoto migliore della videoteca.
Da Motociclistidatavola
Woody, Bobby, Doug e Dudley. No, questa volta non parliamo di un film epico sul mondo delle moto e sui motociclisti. Parliamo di un film per il quale non mi sforzerò neppure di trovare aggettivi, perchè chi ha tradotto il titolo è stato più cattivo di quanto potrei mai essere io. Parliamo di “Svalvolati on the road”.Siamo lontanissimi dai film in cui la moto è oggetto di culto, mezzo di indipendenza, libertà, illegalità e, perchè no, seduzione. In questo film si racconta la storia di quattro amici che decidono di farsi un periodo di ferie in moto e si imbattono in una serie di avventure/disavventure divertenti. O almeno che dovrebbero essere tali. Ad essere realmente impietosi dovremmo dire che il film si basa su tre o quattro scene che funzionano e tutto il resto traballa alla ricerca di un finale credibile.Ma, liquidarlo così sarebbe riduttivo e pericoloso.Per godere in spensieratezza dei 100 minuti del film occorre fare un training autogeno all'inizio e privarsi di alcuni degli stereotipi del mondo dei biker che tanto ci piacciono. E' vero, il mondo di noi biker è pieno di Wyatt e Billy, Burt, Johnny (per chi riconosce i tre film un premio) ma per la maggior parte non è così. Insomma, magari ce lo diciamo qui a bassa voce ma fra di noi ci sono un sacco di Woody, Bobby, Doug e Dudley. Signori che per uscire in moto devono chiedere il permesso oppure barattare, che sono visti dai figli come anziani a rischio infarto ad ogni piè sospinto, che ogni anno fanno più fatica a chiudere i pantaloni ma non per questo amano meno la propria moto. La maggior parte di noi con un cacciavite in mano si fa male, non fa miracoli. Lo so che dobbiamo proteggere la nostra immagine di uomini veri, che usano la moto come moderni cavalieri e che al loro passaggio fanno svenire donzelle e fuggire i cattivi. Ma non siamo così. Tanti di noi passano almeno 40 ore seduti ad una scrivania, fissando un PC in cui hanno come sfondo del desktop la propria moto. Ci sentiamo trasgressivi perchè mettiamo un paramotore tubolare ma poi imprechiamo davanti ad un velox. Insomma, “Svalvolati on the road” ci assomiglia molto più di quanto vorremmo e se lo accettiamo è anche simpatico ridere di come siamo, soprattutto perchè il film mostra a tutti che il re è nudo e ci fa vedere come vorremmo essere in relazione a come realmente siamo.Ecco, se pensiamo di essere in grado di ridere di noi stessi, di essere auto-ironici forse al termine del film creeremo una chat WhatsApp con gli amici e la chiameremo “Svalvolati” e inizieremo con un “io sono Woody” come quando da bambini giocavamo ad interpretare i personaggi dei cartoni animati.Non è il film da mettere in cima alla nostra videoteca ma può essere divertente e, per i più attenti, pieno anche di citazioni e piccoli riferimenti che potranno comunque darci la possibilità di mettere in evidenza la nostra cultura cinematografica a tema moto.Il mio consiglio, guardatelo, guardatelo con gli amici con cui andate a farvi i giri in moto, bevetevi una buona birra e mangiatevi una pizza. Alla fine di tutto avrete riso e ve la sarete passata. In fondo può essere che ci aspettino ancora giornate e serate di inverno....